Perché alcuni italiani non riescono a trovare i regali sotto l’albero

Secondo Confesercenti, la confederazione dei commercianti italiani, gli italiani spenderanno in media circa 250 euro in regali, ma uno su tre si limiterà a un budget di 100 euro, ovvero 9 milioni. Gli italiani (circa il 15% della popolazione) compreranno regali online, dove costano meno, riferisce LRT RADIJAS, che analizza le notizie economiche italiane.

I regali più apprezzati saranno innovazioni tecnologiche, prodotti alimentari, libri, abbigliamento, borse, gioielli, cosmetici e giocattoli. Tuttavia, il 5% degli italiani non troverà un regalo sotto l’albero di Natale, perché semplicemente non ci starà, perché sarà un’auto, una moto o uno scooter.

Non ci sono spese per Natale

L’8 dicembre, secondo una tradizione non scritta, milioni di italiani hanno addobbato l’albero di Natale delle loro case. Ma secondo la Coldiretti, la Confederazione nazionale degli imprenditori agricoli, solo un terzo di loro ha addobbato alberi di Natale viventi. E non per proteggere la vegetazione, ma per motivi economici.

Dato che per un albero di Natale vivo bisogna pagare almeno 15 euro, il 65 per cento degli italiani si è sbarazzato della polvere dei tappeti verdi sintetici acquistati qualche, o addirittura una dozzina di anni fa, da cui ha risparmiato solo il 10% per decorazioni e luce lampadine. famiglie.

Secondo Confesercenti, la confederazione dei commercianti italiani, un numero simile di famiglie risparmierà sul cenone e sul pranzo di Natale, mentre le restanti spenderanno quanto l’anno scorso, intorno ai 100 euro.

Una ripresa, ma più lenta del previsto: così si chiude l’anno economico italiano, secondo gli statistici. L’istituto nazionale di statistica italiano “Istat” prevede che quest’anno, dopo tre anni, il prodotto interno lordo (Pil) del Paese ufficialmente uscito dalla recessione aumenterà dell’1%.

Tuttavia, gli statistici che hanno esaminato le cifre effettive hanno indicato che la crescita promessa non sarà affatto realizzata. Il premier Matteo Renzi però non perde l’ottimismo.

Secondo lui questo non è il risultato dell’Italia, ma del rallentamento dei mercati emergenti e delle conseguenze degli attacchi terroristici. Secondo il Primo Ministro, il tasso di disoccupazione nel Paese è sceso dell’1,5%, i prestiti sono in aumento, il PIL è in crescita, i consumi sono in ripresa e la fiducia dei consumatori ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 20 anni.

“Nonostante l’elenco degli indicatori negativi, l’Italia ha tutto: stabilità, riforme in corso e cambiamenti organizzativi per diventare di nuovo una locomotiva”, ha affermato il Primo Ministro, avvertendo che la dinamica della locomotiva non dipenderà né dagli sforzi del governo né da quelli nazionali. consumi e investimenti.

“Ecco perché il mio appello alla fede non è un vuoto ottimismo, ma una precisa strategia economica”, ha detto Renzi.

Per Milano l’Expo ha lasciato miliardi

Anche l’Istat conferma le parole del presidente del Consiglio, soprannominato l’ottimista immortale, sulla fiducia dei consumatori.

Secondo gli statistici, nell’ultimo trimestre di quest’anno, l’indice delle aspettative economiche, che riflette la fiducia e l’umore dei mercati finanziari del paese, ha raggiunto i 118 punti. La fiducia dei consumatori italiani non raggiungeva tali livelli da 20 anni.

Secondo gli analisti, l’esposizione mondiale “Expo 2015”, che si è tenuta a Milano per sei mesi, potrebbe aver influenzato questo fenomeno. La mostra, divenuta simbolo di successo e addirittura di rinascita per l’Italia, non solo ha gonfiato l’orgoglio nazionale degli italiani, ma può anche attrarre investimenti esteri. Alcuni economisti stimano che il solo lascito dell’Expo di Milano potrebbe fruttare altri 6 miliardi di dollari. valore in euro.

E per spingere gli italiani a diventare consumatori più attivi, forse non bastano l’appello del presidente del Consiglio e le vertigini per il successo dell’Expo. Ma il prossimo Natale potrebbe bastare.

Rosaria Tocci

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