L’Italia si ritira dall’iniziativa cinese One Belt One Road

Programma di iniziativa Belt and Road. FotoWikimedia Commons.

L’Italia si sta ufficialmente ritirando dagli investimenti cinesi nell’iniziativa One Belt One Road, ha detto martedì una fonte governativa.

Completato con 2 trilioni di capitoli. USD e vantaggio limitato

Per quattro anni è stato l’unico membro del G7 a firmare il piano.

Secondo il quotidiano italiano Corriere della Sera, che per primo ha riportato la notizia, Pechino è stata informata della decisione tre giorni prima.

L’agenzia di stampa governativa italiana AFP ha confermato che Roma si è ritirata dall’accordo, ma non ha fornito ulteriori dettagli e ha affermato che è stato fatto per mantenere aperti i canali di dialogo politico.

Giunta al potere lo scorso anno, Giorgia Meloni, il primo ministro italiano, ha sottolineato che la decisione del precedente governo di aderire all’iniziativa cinese nel 2019 è stata un grave errore.

A settembre, Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano, aveva affermato che l’adesione non aveva prodotto i risultati attesi.

2 trilioni di dollari

Pechino afferma che l’iniziativa, forse la più importante nel progetto geopolitico del presidente Xi Jinping, è stata attuata in più di 150 paesi, dall’Uruguay allo Sri Lanka.

Secondo lui, in tutto il mondo sono stati firmati più di 2.000 miliardi. C’è consenso sul valore del dollaro: a causa della linea ferroviaria ad alta velocità, del rapido sviluppo dell’Asia meridionale e dei grandi lavori di trasporto, energia e infrastrutture nell’Asia centrale.

I sostenitori dell’iniziativa sono felici che porterà risorse e stimolerà la crescita economica nel Sud del mondo. Ma i critici accusano da tempo la Cina di attirare i paesi a basso reddito in una trappola del debito fornendo enormi prestiti che sono troppo costosi per loro, aumentando così il potere politico globale.

Inoltre, le infrastrutture cinesi sono state rafforzate in molte economie emergenti.

L’Occidente è particolarmente preoccupato dal fatto che la Cina stia cercando di rimodellare l’ordine mondiale a suo favore; Anche le voci critiche dei paesi partecipanti all’iniziativa condannano, a loro avviso, le politiche locali su larga scala della Cina.

All’epoca, Washington ipotizzò che la Cina potesse usare l’iniziativa come pretesto per costruire basi militari in tutto il mondo con il pretesto di proteggere i propri investimenti.

Beneficio limitato

L’Italia, che è membro dell’Unione Europea, del gruppo G7 delle economie avanzate e della NATO, ha concordato nel 2019 sotto il governo dell’ex Primo Ministro Giuseppe Conte.

Il memorandum d’intesa non vincolante concluso con la Cina prevedeva impegni generali di cooperazione nei settori della logistica, delle infrastrutture, della finanza e dell’ambiente.

I dettagli però sono pochi e la mancanza di trasparenza alimenterà la sfiducia nei confronti dell’ambasciatore italiano.

Gli esperti hanno notato che altre grandi economie europee, ad esempio Germania e Francia, non hanno aderito all’iniziativa Belt and Road, ma stanno comunque concludendo importanti accordi commerciali e di investimento.

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