Lo svuotamento delle città italiane attira nuovi residenti con denaro

Il sindaco Nicola Gatta vuole che il piccolo borgo medievale pugliese, che oggi conta solo 2.700 abitanti, ritorni ai bei vecchi tempi quando contava più di 8.000 abitanti.

Per riportare la città al suo antico splendore, il sindaco N. Gatta mette a disposizione fino a 2.000 euro a chi deciderà di stabilirsi a Candela.

“Ogni giorno mi sforzo con tenacia e coerenza di riportare Kandela alla sua antica grandezza”, afferma N. Gatta. – Fino al XX secolo Negli anni ’60 i viaggiatori chiamavano la città “Nap’licchie”, ovvero “Piccola Napoli”, perché le sue strade erano piene di viaggiatori, turisti, commercianti e venditori ambulanti. »

Oggi il brusio napoletano è stato sostituito dal silenzio delle colline circostanti e dei boschi secolari.

Le chiese situate in quasi tutte le strade si riempiono solo quando si celebra il rarissimo arrivo di nuovi abitanti al mondo o quando gli anziani della città se ne vanno uno dopo l’altro.

Piena di strade tortuose, edifici barocchi e gallerie a volta, questa città rischia di diventare una città fantasma. La maggior parte dei giovani se ne andò per cercare un futuro migliore altrove, mentre la maggior parte degli anziani rimase.

Tuttavia, N. Gatta si unì a una lotta disperata per assicurarsi che Kandela non morisse.

(Foto di R. Bardash/unsplash.com)

Decine di magnifiche case bianche con terrazze panoramiche e balconi decorati sono vuote e attendono i coloni. Per attrarre nuovi residenti, soprattutto stranieri, il comune presieduto da N. Gatta ha aperto il portafoglio nella speranza di aumentare l’attrattività della città.

«Il principio è il seguente: si pagano 800 euro per i single, 1.200 euro per le coppie, 1.500-1.800 euro per una famiglia di tre persone e più di 2.000 euro per una famiglia di quattro o cinque persone», spiega il vicesindaco Stefano Bascianelli.

Sono inoltre previste agevolazioni a pagamento per la gestione dei rifiuti urbani, altri servizi comunali e asilo nido.

Per beneficiare di questa indennità ci sono tre condizioni principali: risiedere a Candela, affittare una casa e trovare un lavoro che faccia guadagnare almeno 7.500 euro all’anno.

“Non vogliamo che le persone arrivino qui in massa aspettandosi di poter vivere di tasca propria: tutti i nuovi residenti devono lavorare e avere un reddito”, dice S. Bascianelli.

Qui si sono già stabilite sei famiglie del nord Italia, altre cinque hanno fatto domanda.

Il custode della scuola cittadina utilizzò questa indennità per incoraggiare i suoi parenti a stabilirsi a Candela. Alcuni coloni hanno avviato un’attività: hanno aperto un’edicola.

“La vita qui è calma e semplice. Niente folla, niente ingorghi o smog”, dice il fotografo Francesco Delvecchio, trasferitosi a Candela da un’altra parte della Puglia.

Francesco, pur non usufruendo dell’indennità, è diventato un vero e proprio ambasciatore della città, affermando: “Siamo al crocevia di tre meravigliose regioni italiane, Campania, Basilicata e Molise, tutte facilmente raggiungibili”.

Le migliori spiagge della Puglia sono a solo un’ora di macchina dalla città e i turisti sono attratti anche da una delle principali attrazioni di Candela, la strada larga 35 centimetri. La gente del posto è orgogliosa che sia la strada più stretta d’Italia.

“La qualità della vita qui è semplicemente fantastica. Sono vent’anni che in città non si verifica un solo delitto”, si vanta S. Bascianelli.

La città, che ha investito molto nella ristrutturazione, ora risplende e brilla. Antichi palazzi, strade e piazze ricostruiti attendono i visitatori.

La città finanzia feste in costume tradizionali, spettacolari spettacoli pirotecnici e festival, riportando in vita antiche tradizioni e miti.

Ogni anno si svolge la coloratissima Infiorata, festa d’arte floreale, durante la quale gli artisti creano tappeti di fiori negli spazi aperti della città.

Candela si trova in una zona conosciuta come il “Giardino d’Italia”, motivo per cui durante la Festa del Grano riprende vita il mondo perduto dell’agricoltura e dell’allevamento, si svolgono sfilate di trattori e altre macchine agricole.

Inoltre, è prevista l’apertura di un museo del giocattolo e di uno showroom di abiti medievali.

L’iniziativa recente più notevole del sindaco è la Casa della Luce di Babbo Natale, che racconta la storia ispiratrice dell’eroe natalizio San Nicola, i cui resti si ritiene siano conservati nella vicina città di Bari.

Attori vestiti da Babbo Natale e dai suoi elfi hanno allestito un negozio per un mese intero in un vecchio edificio di tre piani a spese della città, deliziando i bambini del posto.

“È facile attirare turisti d’estate, ma d’inverno qui si dimentica tutto. Abbiamo bisogno di grande intrattenimento che attiri la gente anche quando fa freddo e nevica”, dice S. Bascianelli.

Ogni piano è dotato di salotti multicolori e ben illuminati dove vive Babbo Natale e riceve i bambini che gli portano le letterine. Inoltre, c’è un gigantesco laboratorio dove gli elfi realizzano giocattoli.

Alberi di Natale scintillanti, renne giocattolo con le slitte, il profumo dei biscotti appena sfornati e i suoni dei canti natalizi sono ovunque.

Uno dei punti di forza della città è il suo patrimonio culinario, per questo ogni estate il centro storico della città si riempie di degustazioni enogastronomiche. Gli organizzatori si concentrano sulle specialità locali come salsicce, panini con burrata e bruschette all’olio d’oliva. Non bisogna dimenticare le altre prelibatezze più famose della cucina locale: le lumache gourmet e gli asparagi dal sapore delicato.

Pensi che questa sia la città in cui ti piacerebbe vivere? Presentare domanda ora, prima che finiscano i soldi del sindaco per questo scopo.


Adalberto Russo

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