I profitti delle banche europee sono ai livelli più alti dalla crisi del 2008, ma le prospettive sono fosche

“Sono le banche a generare i maggiori profitti. Il terzo trimestre dell’anno sarà l’occasione per tastare il polso e vedere come si normalizza questa situazione estremamente positiva, ad esempio perché trasferiscono tassi di interesse più elevati sulle spalle dei clienti”, ha affermato Alexandra Annecke, senior gestore di portafoglio presso Union Investing.

Gli investitori guarderanno alle previsioni di riferimento e ai commenti sull’aumento della concorrenza per depositi e mutui nella regione, guidato in parte dall’aumento dei tassi di interesse da parte della banca centrale da quasi zero al livello più alto da decenni per frenare l’inflazione.

Al centro dell’attenzione ci sono anche le guerre in Israele e Ucraina, i problemi economici della Cina e i maggiori sforzi per introdurre tasse straordinarie, come in Italia, Svezia e Paesi Bassi quest’anno. Saranno interessanti anche gli accantonamenti per i crediti inesigibili, compresi i prestiti immobiliari commerciali.

Le prospettive peggiorano

La guerra di Israele con Hamas ha nuovamente scosso gli investitori per l’aumento dei prezzi dell’energia, meno di due anni dopo che l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha minacciato di causare uno shock dall’offerta di petrolio.

Rosaria Tocci

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