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Diventata detentrice del record mondiale nel numero di sanzioni imposte, la Russia sta rapidamente perdendo i legami con i principali paesi del mondo, che da decenni forniscono all’economia tecnologie, attrezzature e prodotti ad alta tecnologia.

Basato su Statistiche dell’Istituto di finanza internazionale (IIF).2023 Le importazioni in Russia dai paesi del G7 – Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia, Giappone e Canada – sono scese al livello più basso dalla prima metà degli anni 2000.

Secondo l’IIF, i paesi del G7, che secondo il FMI rappresentano il 26% del PIL mondiale, riforniscono ogni mese la Federazione Russa di beni per un valore inferiore a 2 miliardi. dollari. Diminuito di 2,5 volte: nel 2017-19 era di circa 5 miliardi di dollari al mese. Prima dell’annessione della Crimea, le forniture dei paesi del G7 superavano gli 8 miliardi di dollari al mese, e il record è stato raggiunto nella prima metà del 2008. mese: 10 miliardi di dollari.

Tagliata fuori dai prodotti occidentali a causa delle sanzioni, l’economia russa ha iniziato ad accelerare la sua “cinesizzazione”. Secondo i dati dell’IIF, nel 2023, alla fine del XX secolo, le importazioni dalla Cina hanno superato i 10 miliardi di dollari al mese, un aumento del 150% rispetto ai livelli prebellici. Alla fine dell’anno i prodotti cinesi rappresentavano circa il 40% di tutte le importazioni russe.

L’economia russa sta gradualmente diventando incapace di acquistare prodotti occidentali. Su 425 miliardi, secondo i dati di dicembre della Banca Centrale della Federazione Russa, solo un quarto dei proventi delle esportazioni in dollari USA lo scorso anno è stato ricevuto nelle principali valute mondiali: dollaro ed euro. I loro flussi verso la Russia potrebbero scendere a 105 miliardi di dollari, il livello dei proventi delle esportazioni nel 2002.

Secondo la Banca Centrale, tre quarti delle esportazioni russe sono effettuate in “valute amiche” o nel sistema del rublo, che di fatto è baratto.

Il volume totale delle importazioni verso la Russia è tornato al livello prebellico alla fine dello scorso anno: 285 miliardi. DOLLARO STATUNITENSE. Le importazioni di macchinari, attrezzature e veicoli sono aumentate del 24% raggiungendo 145,8 miliardi. USD, abbigliamento e scarpe – 21%, fino a 19,1 miliardi. USD, prodotti alimentari – sono diminuiti del 2%, a 35,1 miliardi. dollari.

Cecilio Fiorentini

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