Renzi, il più giovane primo ministro del Paese, ha prestato giuramento in Italia

Matteo Renzi, il primo ministro italiano più giovane della storia, e il suo nuovo governo hanno prestato giuramento sabato, e molti si chiedono se il nuovo governo avrà la maturità politica necessaria per affrontare le formidabili sfide del Paese.

L’ex sindaco di Firenze, accompagnato dalla moglie e dai tre figli, vestito con i colori della bandiera italiana, è arrivato per la cerimonia ufficiale alla presidenza. Renzi ha sorriso ampiamente mentre guardava la sua nuova squadra prestare giuramento davanti al capo dello Stato Giorgio Napolitano.

Il leader del centrosinistra prenderà il timone del terzo paese più grande della zona euro in un momento in cui gli italiani comuni sono sempre più disillusi da una profonda recessione che li ha colpiti duramente e dalle promesse non mantenute dei politici.

Nel governo composto da 16 membri, la metà dei nuovi membri sono donne. Questo governo è il più giovane della storia italiana: l’età media dei suoi membri è di soli 47,8 anni.

Renzi “scommette su freschezza, novità ed energia”, ma “bisogna esprimere dubbi sull’esperienza e sulla capacità di questo governo di gestire la peggiore crisi economica che l’Italia abbia conosciuto dal dopoguerra”, ha osservato Mario Calabresi, commentatore politico di il quotidiano “La Stampa” (Marius Calabrezis).

Il quotidiano finanziario Il Sole 24 Ore avverte che “gli italiani si aspettano riforme, non solo bei sorrisi”.

I partner europei monitoreranno inoltre attentamente se il 39enne capo del governo sarà in grado di innescare un colpo di stato da dietro le quinte del potere dopo aver spodestato il suo predecessore Enrico Letta per il suo fallimento nel riformare un paese spesso considerato impantanato nella corruzione. e burocrazia.

Il nuovo presidente del Consiglio ha chiarito di non voler lasciare la squadra che lavorava con E. Letta, ma molti analisti sono rimasti sorpresi dalla decisione di Renzi di cambiare la proprietà di molte posizioni – anche in settori ad alta responsabilità come quello estero politica. .

«Renzi sembra puntare tutto su se stesso, sulla sua energia politica», scrive Ezio Mauro nell’editoriale de La Repubblica, mentre Marco Travaglio, editorialista de Il Fatto Quotidiano, definisce il nuovo governo un «brodo di gallina», che delude anche gli elettori. aspettative più piccole.

La maggior parte dei commentatori politici concorda sul fatto che la mossa migliore di Renzi sia quella di affidare l’importante incarico di ministro delle Finanze a Pier Carlo Padoan, capo economista dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).

«È un esperto noto per il suo acume politico, stimato e apprezzato in Europa e nelle sedi internazionali», scrive Stefano Folli, editorialista de Il Sole 24 Ore.

“Sulle sue spalle poggia quasi tutta la credibilità dell’Italia; (S. Folli) riflette sia la novità che la continuità del governo Renzi in settori importanti”, ha spiegato il giornalista.

L’Italia sta lottando per rimarginare le ferite lasciate da una profonda recessione, con un debito pubblico al 130%. prodotto interno lordo.

Il tasso di disoccupazione è vicino al livello record del 12,7%. divisioni e la disoccupazione giovanile raggiunge il 41,6%.

Accettando venerdì la carica di primo ministro dopo tre ore di colloquio con il presidente Napolitano, Renzi ha parlato della “responsabilità, della delicatezza e dello straordinario onore che deriva dalla creazione di un governo capace di portare speranza”.

Le capacità diplomatiche dell’ex scout saranno probabilmente messe a dura prova nel suo governo di coalizione di centro-sinistra-destra, così come la necessità di mantenere l’ex primo ministro Silvio Berlusconi, il cui partito Forza Italia, dalla sua parte sarà all’opposizione ma giocherà un ruolo chiave ruolo nel promuovere le riforme.

“Tutto non dipende solo da Renzi. Nelle mani di Berlusconi, la seconda maggioranza, il potere di portare avanti le riforme”, nota il quotidiano “Corriere della Sera”.

Molti commentatori politici ritengono che, se il governo Renzi dovesse crollare, la porta al potere si aprirebbe probabilmente per il partito “Cinque Stelle”, contrario all’élite politica.

“Questo acrobata cammina su una corda molto elastica, da solo e senza rete. Speriamo che ci riesca, altrimenti ci ritroveremo con clown populisti”, ha concluso La Repubblica.

Adalberto Russo

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