Carlos Perona Calvete. Cosa significa per l’Europa l’accordo UE-Tunisia?

Leader dell’UE in Tunisia/foto EPA.

Il primo ministro italiano Giorgia Meloni, il primo ministro olandese Mark Rutte e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno visitato nuovamente la Tunisia questo fine settimana.

Dopo la precedente visita dell’11 giugno, è stato concluso un accordo-memorandum di partenariato con il vicino sud europeo.

Questa partnership si basa su cinque pilastri:

In primo luogo, le interconnessioni: ciò include la possibilità per la Tunisia di partecipare al programma Erasmus+ e di creare “collaborazioni di talenti” affinché i giovani possano studiare e lavorare nell’UE. Include anche disposizioni per l’ammodernamento delle scuole tunisine.

In secondo luogo, lo sviluppo economico: la crescita economica della Tunisia sarà incoraggiata, in particolare attraverso l’assistenza macrofinanziaria dell’UE e il sostegno al bilancio a breve termine.

In terzo luogo, investimenti e commercio: l’UE è attualmente il principale investitore straniero e partner commerciale della Tunisia, ma l’accordo mira ad attrarre più investimenti del settore privato, compresi gli investimenti nel digitale, nell’acqua e nell’agricoltura. Questo obiettivo sarà raggiunto grazie all’istituzione di un “forum per gli investimenti” in autunno, nonché alla finalizzazione di un accordo globale sul trasporto aereo. Il focus sarà sugli investimenti nel settore digitale, sulla gestione delle risorse idriche e sull’agricoltura sostenibile.

Quarto, energie rinnovabili: il potenziale di energia rinnovabile della Tunisia sarà sfruttato e l’UE fornirà la tecnologia necessaria. Proseguiranno progetti come il cavo sottomarino ELMED, che collegherà la Tunisia all’Italia, con un investimento di oltre 300 milioni di euro. euro. Verrà istituito un partenariato energetico strategico per accelerare la transizione verso le energie rinnovabili e creare posti di lavoro.

In quinto luogo, la migrazione: la Tunisia rafforzerà la cooperazione con l’UE in questo settore: assicurerà il controllo delle frontiere, agirà contro le reti di contrabbandieri e trafficanti di esseri umani e parteciperà alle operazioni di salvataggio dei migranti irregolari nel Mediterraneo. In particolare, deve essere concordato un partenariato operativo contro la tratta di esseri umani.

In particolare, deve essere concordato un partenariato operativo contro la tratta di esseri umani

Queste misure costeranno all’UE 100 milioni. euro. Tuttavia, von der Leyen ha anche menzionato l’agevolazione della migrazione legale, che è problematica dato che l’impatto sociale negativo della migrazione di massa è indipendente dallo status giuridico degli individui.

Politicamente e nel breve termine, data la recente copertura mediatica negativa delle riforme costituzionali tunisine, la presenza di una figura popolare come von der Leyen aiuta a normalizzare la posizione del presidente tunisino Kaïs Saïed a livello internazionale. Inoltre, rafforza le priorità della Meloni a livello europeo e sottolinea in generale l’importanza strategica dell’Italia per il sistema diplomatico europeo.

Secondo il piano Meloni-Mattei, se questa partnership produrrà risultati positivi e diverrà un esempio per altri paesi africani nei loro rapporti con l’UE, lo sviluppo africano potrà contribuire ad assorbire le migrazioni impiegando la popolazione locale e, in alcuni casi, anche fornire flussi energetici alternativi in Europa.

Cecilio Fiorentini

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