Il blocco degli stati dell’Africa occidentale, l’Ecowas, aveva chiesto la liberazione e la reintegrazione del presidente legittimo e democraticamente eletto, Mohamed Bazoum, domenica sera.

L’ECOWAS ha avvertito di essere pronto a intervenire militarmente se ciò non verrà fatto. Ora i membri si incontreranno giovedì per discutere i prossimi passi, scrive la BBC.

Nel frattempo, Mali e Burkina Faso, anch’essi governati da una giunta militare, hanno dichiarato che manderanno lì i loro funzionari in solidarietà con il Niger.

Un aereo è decollato da Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, ed è atterrato in Niger poche ore dopo la chiusura dello spazio aereo.

Il Burkina Faso e il Mali hanno precedentemente avvertito che considereranno qualsiasi intervento militare esterno in Niger una “dichiarazione di guerra”. Entrambi i paesi sono membri dell’ECOWAS, ma la loro appartenenza al blocco è stata sospesa quando sono subentrati i militari.

Secondo quanto riferito, i comandanti militari dell’ECOWAS hanno già sviluppato un piano dettagliato sull’uso della forza.

Ma il presidente Bola Tinubu della principale potenza della regione, la Nigeria, ha affrontato l’opposizione politica interna a un possibile intervento, con i senatori che hanno votato contro l’azione militare.

I media locali hanno riferito che i senatori degli stati vicini al lungo confine tra i due paesi hanno protestato con forza.

Italia e Germania hanno chiesto una proroga del termine per il ritorno al potere di Bazoum in modo da trovare una soluzione diplomatica.

Il presidente legittimo è stato rovesciato il 26 luglio e il generale Abdourahmane Tiani, comandante della guardia del signor Bazoumi, si è proclamato nuovo leader del paese.