Attivista e avvocato egiziano per i diritti umani rilasciato dal carcere dopo essere stato graziato

L’attivista egiziano per i diritti umani Patrick Zaki e l’avvocato Mohamed al-Baqer sono stati rilasciati giovedì, hanno riferito le loro famiglie.

È arrivato il giorno dopo che il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi li ha perdonati tra l’indignazione internazionale.

Martedì è stato condannato per aver diffuso notizie false.

Il signor Zaki, 32 anni, è stato incarcerato per aver scritto un articolo sulla discriminazione contro i cristiani copti.

“Patrick è libero”, ha scritto giovedì sua sorella Marise George su Facebook.

Secondo un decreto pubblicato sul quotidiano statale al-Ahram, mercoledì il presidente ha concesso la grazia presidenziale a Zaki e ad altri cinque, tre uomini e due donne.

Tra loro c’era al-Baqer, che secondo sua moglie Neamatallah Hisham è stato rilasciato giovedì dopo essere stato arrestato nel 2019 per aver interrogato il suo cliente Alaa Abdel Fattah, il più famoso prigioniero politico egiziano.

Hisham ha annunciato su Facebook che suo marito era tornato a casa.

Il suo avvocato, Ahmed Ragheb, che martedì ha lasciato il Dialogo nazionale per protestare contro la condanna di Zaki, ha confermato che al-Baqer era stato rilasciato.

Il signor al-Baqer è stato condannato a quattro anni di carcere per aver diffuso notizie false.

Zaki ha studiato all’Università di Bologna in Italia prima di essere arrestato nel 2020 durante una visita in Egitto.

Il signor Zaki, che è stato rilasciato giovedì, ha detto ai media italiani di essere molto sollevato poiché aveva temuto che avrebbe trascorso anni in prigione.

“Ora spero di poter tornare presto in Italia… voglio tornare a Bologna per stare con i miei colleghi”, ha detto, aggiungendo che andrà prima al Cairo.

Gli attivisti per i diritti hanno affermato che il signor Zaki è stato picchiato e torturato con scosse elettriche in prigione.

Migliaia di persone in Italia hanno firmato petizioni che chiedono il rilascio di Zaki e il Senato del paese ha votato nel 2021 per concedergli la cittadinanza italiana.

Adalberto Russo

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