“Sono persino esposti sugli stand.” Le armi dall’Europa “fluiscono via fiume” verso la Russia. Che cosa sta accadendo






I più grandi produttori di armi italiani, tra cui Beretta, continuano a spedire fucili, pistole e centinaia di migliaia di munizioni in Russia, approfittando delle scappatoie delle sanzioni, quasi un decennio dopo l’ONU del 2014. Dopo l’invasione dell’Ucraina, le restrizioni dell’UE hanno vietato la vendita di armi.





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Recentemente “L’infiltrato” E “IrpiMediaDall’indagine è emerso che Beretta possiede una partecipazione di maggioranza nel distributore russo Russkij Orel, che lavora con una rete di società legate all’influente trafficante d’armi Mikhail Chubutia e importa armi italiane, finlandesi, tedesche ed europee.


Secondo il rapporto, solo dal 2022 Dall’inizio dell’invasione, più di 835.000 cartucce e 5.900 fucili e pistole sono entrate in Russia attraverso questi canali grigi. La Russia, violando le sanzioni sulle importazioni di armi, potrebbe rafforzare significativamente la propria posizione nella guerra contro l’Ucraina.



L’indagine ha documentato una mostra di armi a Mosca con una gamma di fucili Sako, Tikka, Blaser e altri marchi già vietati dalle sanzioni dell’UE. Evidenzia i legami preoccupanti tra la controllata Beretta Benelli e il gruppo Kalashnikov, con il capo Eduard Ioffe che ha legami preoccupanti con un alleato di Putin e supervisiona una potenziale collaborazione. Nel rapporto si legge che “era già stremato dalle frequenti visite al laboratorio italiano”, sottolineando la profondità della collaborazione.



Nel frattempo, la rivale Marocchi continua a elencare il suo partner russo Italruzhyo sul suo sito web. L’anno scorso, più di 275 fucili da caccia Marocchi sono arrivati ​​in Russia tramite Italruzhio e le aziende che collaborano strettamente con Marocchi distribuiscono armi italiane da un decennio, nonostante l’inasprimento delle sanzioni.



Gli importatori russi non sentono così tanto la mancanza di prodotti agricoli che nel settembre 2023 la casa d’armi “Orel” ha annunciato una promozione del 20%. sconti su binocoli e mirini ottici Steiner. Secondo l’indagine, queste armi venivano utilizzate anche durante le competizioni sportive russe ed esposte apertamente nelle mostre.



“Le réseau commercial des partenaires de Kolchuga comprend plus d’une centaine de magasins d’armes à feu et de chasse dans toute la Russie, de Sotchi sur la côte de la mer Noire à Iakoutsk en Extrême-Orient”, a révélé l’ indagine. Ma in qualche modo la Russia ha ancora accesso ad armi che, si prevede, rimarranno bloccate dalle sanzioni dell’UE poiché sono trascorsi due anni dall’inizio della guerra.

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Autori: Edvardas Rimšelis

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Cecilio Fiorentini

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