Recensione del film “Ricordi d’Italia”: una storia calda, semplice e italiana

Dopo la morte dell’ex moglie, Robert, che si dedica all’arte e conduce una vita molto caotica, eredita una villa da lei costruita in Toscana. Non è però l’unico a diventare proprietario di questa villa, perché parte del patrimonio immobiliare viene ereditato dal figlio Jack, con il quale i rapporti non vanno abbastanza bene. Dopo essersi incontrati e aver deciso di vendere la proprietà ereditata, Robert e Jack partono per la soleggiata Italia, dove li attende una svolta nella vita completamente nuova, che loro stessi non si aspettavano.

Film come questo sono perfetti per la visione della domenica sera quando vuoi semplicemente rilassarti e immergerti in un’esperienza visiva confortevole e completamente spensierata. Non pretendono di essere arte alta e non cercano di confondere lo spettatore, ed è per questo che è divertente che tali film appaiano di tanto in tanto sugli schermi cinematografici.

La storia di questo film è semplice come due centesimi, quindi non voglio nemmeno approfondire la trama, perché non è diversa dai film con un tema simile, in cui parenti o amici che non lo sono non sono rimasti si toccano per anni, finalmente si incontrano per uno scopo e si avvicinano in qualche modo. Credo che questo sia il modo più corretto per descrivere “Souvenirs d’Italie”. Ma ciò non significa che sia una storia molto primitiva e predicativa.

Tutta l’azione del film ruota attorno a due personaggi: un padre e un figlio, il cui obiettivo è vendere una villa. E questo evento riesce a presentarli a noi spettatori da diverse prospettive più interessanti. Comprendiamo perché le loro vite sono andate in quel modo, comprendiamo i limiti della loro comunicazione e vediamo dall’esterno come due adulti affrontano determinati problemi. Anche qui dobbiamo tenere conto di un aspetto: le differenze generazionali e l’approccio ineguale alla vita dei due uomini, che conferiscono a entrambi un fascino proprio.

È anche un film sui ricordi e sulla nostalgia, in cui spesso anneghiamo quando vogliamo ricordare quelle cose o luoghi che ci ricordano l’infanzia, l’adolescenza o i momenti felici. Sono questi ricordi e parte della trama del film con cui convivono gli eroi, con i quali è abbastanza facile identificarsi. Si tratta di personaggi traboccanti di umanità, ai quali è facile credere dato che sullo schermo ci viene presentata una vita semplice ma ricreata con realismo.

Cosa è importante in questi film di diario di viaggio? È chiaro il lavoro della macchina fotografica, che ci manipola con immagini diverse e incantevoli. In questo caso abbiamo la bellezza dell’Italia. Non dico che fosse lì ad ogni angolo, ma guardando il film non si sentiva la mancanza, quindi potevi immergerti immediatamente nell’azione mostrata.

Vorrei anche congratularmi con i creatori della band per la resa artistica molto sottile e idilliaca, senza sfarzo. Quindi le scenografie, i costumi, il trucco e, ovviamente, l’ambiente in cui si sviluppava la trama erano, secondo me, perfettamente adatti al contesto generale. Non dimentichiamoci della musica ben scelta per le diverse scene e del montaggio accurato, anche se piuttosto fluido, e otterremo uno spettacolo completamente rilassante e senza noia.

Lavoro collettivo degli attori

Onestamente sono addirittura sorpreso di vedere nel dramma Liam Neeson, che siamo già abituati a vedere in progetti appartenenti al genere d’azione di ogni genere. Certo, non lo considero un attore drammatico, perché è davvero bravo come attore, ma quando lo vedi nello stesso ruolo per un buon decennio, è davvero strano e allo stesso tempo gratificante. Qui il suo ruolo non era molto speciale, ma sullo schermo stava davvero bene, pur senza mostrare doti recitative eccezionali.

Altri attori apparsi nel film, come Michael Richardson, Yolanda Kettie, Souad Faress e Lindsay Duncan, hanno recitato bene, ma i loro personaggi erano inseriti troppo seccamente nella trama, motivo per cui non sono riusciti a rivelarsi da un punto di vista più fantasioso.

“Memorie dall’Italia” è una storia molto calda e semplice che racconta alcune verità della vita, impreziosita da incantevoli scorci della Toscana, dall’atmosfera italiana e da una performance atipica dell’attore Liam Neeson, durante la quale il suo personaggio deve salvare un parente. chi è stato catturato.

Edda Padovesi

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