Non hanno bloccato tutto: i funzionari europei non riescono a trovare i soldi della banca centrale russa

Il 30 novembre U. von der Leyen, ovviamente riferendosi ai Paesi Ue, ha annunciato: “abbiamo bloccato 300 miliardi dalle riserve della Banca Centrale della Ruja e 19 miliardi di euro appartenenti agli oligarchi russi”. Lo stesso giorno, il C. È stato pubblicato il rapporto di Lichfield, in cui ha messo in dubbio la dichiarazione dei politici in Europa e negli Stati Uniti d’America (USA) sui 300 miliardi di riserve internazionali ufficiali bloccate in dollari USA.

Secondo il vicedirettore del Center for Geoeconomics, funzionari degli Stati Uniti e di altri paesi lo hanno informato che l’importo effettivo di attività “conosciute e identificate” della banca centrale russa è inferiore a un terzo di tale importo e che ” è in corso un intenso lavoro” per reperire i restanti beni. Secondo i dati pubblicati, questo lavoro è lungi dall’essere completato in Europa, e la quantità di beni bloccati potrebbe essere molto inferiore a quella menzionata dal presidente della CE.

Cerca, ma non trova

Ricordiamo che il 28 febbraio il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti e Consiglio dell’Unione Europea vieta alle sue banche di svolgere operazioni relative alla gestione delle riserve e delle attività della Banca centrale russa, del Ministero delle finanze e del Fondo nazionale di previdenza della Federazione russa (RF). Sono state inoltre imposte sanzioni a diverse migliaia di aziende, uomini d’affari e funzionari russi, tra cui lo stesso Vladimir Putin. Anche tutti i loro beni, immobili e altri beni (yacht e aerei) sono stati congelati. Dall’inizio della guerra, i politici europei e americani si sono offerti di confiscare le riserve di valuta russa e di pagarle all’Ucraina come risarcimento per le ingenti perdite subite durante l’invasione. Certamente, la confisca dei beni e delle proprietà degli individui è un processo molto più complicato rispetto alla confisca dei fondi di un governo aggressore.

Per trovare e congelare i beni russi, il 17 marzo la CE ha creato la “Freeze and Seize Task Force” – un gruppo di lavoro per il congelamento e la confisca dei beni, composto da rappresentanti della CE, Europol, Eurojust e Stati membri dell’UE.

Rosaria Tocci

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