Il tasso, che si è attestato all’8,9% a luglio, dovrebbe aumentare la pressione sulla Banca centrale europea (BCE) per aumentare ulteriormente i tassi di interesse.

L’aumento dei prezzi del carburante, il cui balzo è stato causato dall’invasione russa dell’Ucraina, ha contribuito all’aumento dell’inflazione.

Joachim Nagel, presidente dell’influente banca centrale tedesca, ha subito dichiarato che la Bce dovrebbe aspettarsi un “brusco rialzo dei tassi a settembre”.

“Altrimenti, le aspettative di inflazione potrebbero essere permanentemente ancorate al di sopra del nostro obiettivo del 2%”, ha avvertito.

L’inflazione core è in aumento da novembre 2021 poiché le catene di approvvigionamento globali si sono irrigidite con l’intensificarsi dei consumi.

Poi, a febbraio, è scoppiata la guerra in Ucraina e l’Europa è stata devastata dalla siccità estiva, che ha fatto salire i prezzi dei generi alimentari.

La BCE, che ha iniziato ad aumentare i tassi di interesse per la prima volta in un decennio a luglio, dovrebbe intraprendere ulteriori azioni nella sua prossima riunione dell’8 settembre.

Secondo Eurostat, la Francia, dove è stato introdotto il “cap” sui prezzi dell’energia, ha registrato il tasso di inflazione più basso nella zona euro ad agosto – 6,5%.

A quel tempo, la crescita dei prezzi al consumo ha raggiunto l’8,8% in Germania, il 9% in Italia e il 10,3% in Spagna.

L’Estonia, la Lituania e la Lettonia, i vicini della Russia sul Mar Baltico, hanno risentito maggiormente dell’inflazione: l’inflazione ha raggiunto rispettivamente il 25,2%, il 21,1% e il 20,8%.

L’economista di Capital Economics Jack Allen-Reynolds ha avvertito che l’inflazione nella zona euro potrebbe raggiungere il 10% entro la fine dell’anno, anche se la Bce alza i tassi di interesse.

“Il saldo delle probabilità indica un rally di 75 punti base la prossima settimana”, ha affermato l’esperto.

A luglio la BCE ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base, da 0 a 0,5%.