L’Italia sfida il Nord Europa e vuole accettare gran parte delle merci cinesi | Azienda

La costa adriatica italiana è destinata a diventare un importante centro commerciale tra Europa e Cina, che comprenderà Venezia, Trieste e Ravenna.

L’anno scorso l’Italia è diventata il secondo paese europeo per investimenti cinesi dopo la Gran Bretagna.

Il dialogo e la cooperazione con la Cina si fanno sempre più attivi: solo lo scorso anno l’Italia è diventata il secondo Paese cinese per investimenti in Europa dopo la Gran Bretagna. In Italia gli imprenditori cinesi hanno investito fino a 8 miliardi. EURO.

Il nuovo progetto dei trasporti, già ufficiosamente denominato “XXI secolo”. La “Via della Seta” è stata proposta all’Italia da Pechino.

È vero che inizialmente i rappresentanti italiani volevano che Venezia diventasse il centro di questo progetto logistico.

La nuova infrastruttura portuale sulla costa settentrionale dell’Adriatico, che rafforzerà il commercio tra Cina ed Europa, sarà situata dove la profondità dell’acqua sarà di almeno 20 metri.

Inoltre, a terra verranno costruiti cinque enormi terminal. Tre di loro saranno in Italia, uno in Slovenia e uno in Croazia.

La strada che collega Shanghai alla parte settentrionale del Mar Adriatico è più corta di 2.000 chilometri rispetto a quella che collega la metropoli cinese al porto tedesco di Amburgo. La realizzazione del nuovo progetto richiederà circa 2,2 miliardi. EURO.

È stato riferito che i porti di Shanghai e Ningbo, la società di costruzioni cinese “CCCG Group” e la banca “ICBC China”, che è una delle quattro banche più grandi del paese asiatico, sono già interessati al progetto italiano.

Inoltre, la banca d’investimento australiana Macquaire è interessata al progetto, e lo stesso governo cinese non esclude la possibilità di un investimento.​​

Rosaria Tocci

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