Foto di Antonio Parrinello (Reuters/Scanpix).
Lunedì il ministro della Difesa italiano ha accusato il gruppo mercenario russo Wagner di promuovere l’immigrazione clandestina in Europa come rappresaglia contro paesi come il suo che sostengono l’Ucraina.
“Il fenomeno migratorio dalle coste africane, in rapido aumento, è anche in gran parte parte di una chiara strategia di guerra ibrida, che la divisione Wagner sta attuando con il suo notevole peso in alcuni Paesi africani”, ha detto Guido Crosetto al quotidiano. Comunicato stampa.
“Proprio come l’UE, la NATO e l’Occidente si sono resi conto che gli attacchi informatici facevano parte del confronto globale causato dalla guerra in Ucraina, ora dovrebbero rendersi conto che anche il fronte dell’Europa meridionale sta diventando ogni giorno più pericoloso”, ha aggiunto.
Ha avvertito che “l’immigrazione incontrollata e permanente diventa un mezzo per colpire i Paesi più vulnerabili, in particolare l’Italia, e le loro scelte geostrategiche”.
Più di 20.000 migranti sono già sbarcati sulle coste italiane quest’anno, rispetto ai circa 6.000 nello stesso periodo del 2022 e del 2021, secondo il ministero dell’Interno.
La maggior parte di loro lascia il Nord Africa su barche sovraffollate e molti muoiono. Domenica sera la Guardia Costiera italiana ha riferito dell’ultimo episodio di 30 migranti scomparsi al largo delle coste libiche.
Il gruppo Wagner, guidato da un uomo d’affari vicino al presidente Vladimir Putin, è attivo in Ucraina, ma sta sviluppando operazioni anche in Africa.
Negli ultimi anni si è affermata nella Repubblica Centrafricana e in Mali.
Alle parole di Crosetto ha fatto eco il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che lunedì durante un viaggio in Israele ha detto che Roma è preoccupata “perché molti immigrati provengono da territori controllati dal gruppo Wagner”.
Il governo di estrema destra del primo ministro italiano Giorgio Meloni è stato eletto alle elezioni di settembre in parte con la promessa di porre fine alla migrazione di massa.
I critici affermano che la sua politica di trattare le barche dei migranti come forze dell’ordine piuttosto che una questione umanitaria ha contribuito al disastro della barca dei migranti del 26 febbraio che ha ucciso più di 70 persone.
L’Italia, membro dell’UE e della NATO, sostiene fortemente l’Ucraina, inviando aiuti e armi per aiutare a difendersi da un’invasione russa.
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