Foto di Linas Butkaus (V).
L’inflazione annuale (su 12 mesi) in Italia è scesa al 10% a gennaio dall’11,6% di dicembre, ha annunciato martedì l’ISTAT.
L’indice dei prezzi al consumo del petrolio ha toccato il livello più alto dello scorso anno lo scorso ottobre, raggiungendo una crescita annua record dell’11,8% negli ultimi 37 anni.
Decisivo nel ridurre l’inflazione nel primo anno è stato l’effetto della base regolamentata dei prezzi dell’energia, la crescita annua è scesa dal 70,9% del mese precedente al 12%. Nelle fonti energetiche non regolamentate l’inflazione è scesa dal 63,3% al 59,3%.
Inoltre, è diminuito l’aumento annuo dei prezzi dei prodotti alimentari grassi (dal 9,5% all’8%), dei servizi per il tempo libero e l’intrattenimento (dal 6,2% al 5,5%).
Accelera invece la crescita annua dei prezzi dei beni durevoli (dal 6,4% al 6,8%) e dei servizi di base (dal 2,1% al 3,2%).
Nell’anno di riferimento l’inflazione ha continuato a crescere, passando dal 5,8% al 6%.
Nel corso dei mesi (gennaio rispetto a dicembre), beni di consumo e servizi in Italia sono diventati più cari in media dello 0,1%.
In Lituania, l’inflazione annua calcolata secondo l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (CPI) ha raggiunto il 18,5% a gennaio.
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