Le forniture di gas sono state interrotte sabato dopo che il colosso russo del gas Gazprom non ha fornito la nuova garanzia imposta a un operatore che trasporta gas dall’Austria all’Italia, ha detto l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi.
“Stiamo chiarendo se si potrà riprendere [garantiją]” e fornire 20 milioni di euro, ha osservato, aggiungendo che ritiene che “questo problema sarà risolto questa settimana.”
«La fornitura non viene certo interrotta per ragioni geopolitiche», ha dichiarato il presidente dell’Eni a margine di un convegno svoltosi a Roma.
Riguardo a Gazprom, ha sottolineato che “è difficile immaginare che un’azienda che vuole pagare in rubli possa fornire garanzie in euro”.
Sabato Gazprom ha interrotto completamente le forniture di gas a Eni, spiegando che le nuove regole entrate in vigore dal 1° ottobre rendono “impossibile il trasporto di gas attraverso l’Austria”.
La maggior parte del gas russo viene consegnato in Italia attraverso l’Ucraina e il gasdotto Trans Austria (TAG) fino a Tarvisio, nel nord Italia, vicino al confine austriaco.
Prima della guerra in Ucraina, l’Italia ne importava il 95%. del gas consumato, di cui circa il 45% è stato fornito dalla Russia.
Prima della sospensione delle forniture, l’Italia riceveva circa 20 milioni di metri cubi di gas russo al giorno, ovvero “circa il 9-10%” delle importazioni di gas, ha affermato Descalzi.
Il Primo Ministro uscente Mario Draghi ha firmato una serie di nuovi accordi con altri fornitori di gas per ridurre la dipendenza dell’Italia dalla Russia e ha adottato misure per ricostituire le riserve di gas del Paese il più rapidamente possibile prima dell’inverno.
Roberto Cingolani, ministro per la Trasformazione ecologica, ha dichiarato domenica che l’Italia ha già raggiunto l’obiettivo del 90%. riempire i propri impianti di stoccaggio e adotta misure per aumentarne ulteriormente il livello di riempimento.
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