La valutazione dell’impatto sui cambiamenti climatici e sulla sicurezza della NATO 2023 mostra come le condizioni meteorologiche estreme causino stress operativo e accorcino il ciclo di vita delle attrezzature militari, portando a costi aggiuntivi di manutenzione e sostituzione.

Nella valutazione, che si basa sui risultati della prima edizione del 2022, copre quattro regioni geografiche (Europa, Nord America, Medio Oriente e Nord Africa/Sahel ed Estremo Nord) e quattro aree operative della NATO.

Fornisce raccomandazioni per l’adattamento ai futuri ambienti operativi interessati dai cambiamenti climatici sulla base di tre casi di studio specifici: gli effetti del caldo estremo sulla missione NATO in Iraq, gli effetti dell’innalzamento del livello del mare e delle tempeste presso la Naval Station Norfolk, USA, e gli effetti dell’allagamento presso la Base Aerea Navale di Sigonella, Italia.

L’insieme delle buone pratiche fornisce esempi concreti degli sforzi degli alleati per adattarsi ai cambiamenti climatici attuando politiche e procedure appropriate nelle loro forze armate riducendo al contempo il loro impatto sull’ambiente.

La diffusione di soluzioni tecnologiche efficienti dal punto di vista energetico e rispettose dell’ambiente combina i requisiti di capacità dell’innovazione con l’efficienza militare, garantendo al contempo l’interoperabilità e aumentando la durata della missione. Ciò facilita l’uso da parte della NATO dell’attuale transizione energetica a basse emissioni di carbonio e aiuta a informare lo sviluppo del piano di attuazione della transizione energetica pianificata dalla NATO.

La metodologia di mappatura e analisi delle emissioni di gas serra fornisce linee guida e strumenti per il calcolo delle emissioni da installazioni civili e militari (strutture e beni) di una società della NATO. La metodologia aiuterà la NATO come organizzazione a raggiungere i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni.