Per la legalizzazione di beni ottenuti con reato, gli arrestati, inclusi due cittadini stranieri, sono puniti con la multa o con la reclusione fino a sette anni.
Nel gennaio di quest’anno, il comitato investigativo sulla criminalità economica della stazione di polizia principale della contea di Vilnius ha ricevuto una segnalazione da una delle banche operanti in Lituania su grandi transazioni finanziarie presumibilmente illegali. Sono stati ricevuti dati che queste operazioni sono state effettuate da cittadini della Repubblica di Lituania e dell’Italia. A causa di questo evento, è stata aperta un’indagine preliminare ai sensi dell’articolo 216 del codice penale della Repubblica di Lituania. (Legalizzazione dei beni ottenuti penalmente), organizzata e controllata dal Procuratore del 2° Dipartimento della Procura Penale dell’Ufficio del Procuratore Distrettuale di Vilnius.
Esperti criminologi della capitale, indagando su casi simili e svolgendo varie azioni procedurali, sono riusciti a identificare e arrestare rapidamente i sospettati di aver commesso questo crimine. Sono state arrestate 5 persone, tra cui due cittadini della Repubblica Italiana. Le abitazioni di queste persone sono state perquisite, durante le quali sono stati sequestrati documenti e supporti dati importanti per le indagini. La misura preventiva più severa è l’arresto di due persone.
La fruttuosa e stretta collaborazione tra funzionari della Commissione investigativa sui reati economici della Polizia criminale, pubblici ministeri e rappresentanti delle banche ha impedito a individui di disporre di fondi presumibilmente ottenuti illegalmente per oltre 2 milioni. euro. Lo smaltimento di questo denaro era limitato e le persone non avevano la possibilità di usarlo o trasferirlo su altri conti.
In collaborazione con colleghi all’estero, è stato accertato che i cittadini italiani sono noti anche alle forze dell’ordine del proprio Paese per aver commesso atti simili.
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