La storia poco conosciuta di Firenze: la prima capitale italiana della moda

I rappresentanti dei paesi del nord si vestono con abiti adatti alla montagna e alle escursioni estreme. Gli asiatici brillano con i loro guanti bianchi (sì, fuori fa molto caldo) e i loro abiti in tutti i colori dell’arcobaleno. Le bancarelle aperte vendono sciarpe e borse prodotte in Cina. È quindi molto difficile immaginare che Firenze possa essere una capitale della moda, o almeno una periferia.

Bisogna cercare spunti di moda nella storia. Nel XIV secolo, una delle sette corporazioni principali e più ricche della città di Firenze era l’Arte della Lana (italiano: L’Arte della Lana). Possedeva circa un terzo degli artigiani che operavano a Firenze. Anche la Gilda della Seta (italiano: L’Arte della Seta) perse una certa popolarità.

Probabilmente hai già capito che i tessuti prodotti a Firenze erano apprezzati non solo nella città stessa, ma anche in Europa. Un tempo i rotoli di tessuto esportati venivano contrassegnati con particolari marchi di autenticità, una sorta di primo “made in Italy”.

I pellettieri, con sede nel quartiere Santa Croce del centro storico, non erano da meno rispetto ai tessili. Nel XVI secolo le donne fiorentine si adornavano con abiti a maniche corte e si coprivano le mani con morbidi guanti di pelle lunghi fino al gomito. Infatti i guanti, sia lunghi che corti, furono utilizzati fino al XIX secolo. sono diventati un elemento obbligatorio dell’abbigliamento. Anche le borse e le cinture in pelle erano molto apprezzate dai fiorentini alla moda.

Il Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici e sua moglie spagnola Eleonora da Toledo erano icone della moda toscana del XVI secolo. Il guardaroba della coppia (si dice che il solo Cosmo I avesse 24 guardaroba) conteneva solo abiti fiorentini in seta e lana. I tessuti erano una vera passione per la duchessa Eleonora e a Firenze la scelta era vastissima: broccati, arazzi, velluti, sete e mussole. Gli artigiani lavorano in numerosi laboratori, creando modelli di tessuti nuovi e sempre più ingegnosi che stupiscono tutta Europa.

La bella Eleonora spagnola è stata un’icona della moda fiorentina, una pioniera e anche una stilista. La fiorentina Caterina de’ Medici, divenuta regina di Francia, non era da meno. Ha diffuso le tendenze della moda italiana in tutta Europa. Ebbene, qualche centinaio di anni dopo, a Firenze sono comparsi nuovi talentuosi designer, i cui nomi valgono ancora milioni (non solo euro, ma anche sospiri di donne).

Nel 1921 Guccio Gucci aprì una casa di moda a Firenze e iniziò a produrre borse da viaggio e borsette. Negli anni le sue creazioni hanno impressionato clienti come Grace Kelly, Audrey Hepburn, Jackie Kennedy, Maria Callas. Salvatore Ferragamo, calzolaio tornato a Firenze dagli Stati Uniti nel secondo dopoguerra, proponeva le scarpe “made in Florence” che tutte le star di Hollywood desideravano. A Firenze nascono altri luminari della moda: Emilio Pucci, Roberto Cavalli, Patrizia Pepe, Ermanno Scervino, Enrico Coveri, aprono le loro porte la maison Allegri, Conte de Florence, Roy Roger’s e tanti altri.

Ebbene, nel 1951, ebbe luogo a Firenze quella che oggi viene definita una “sfilata”: a Villa Torrigiani ebbe luogo la prima presentazione di una collezione di alta moda nella storia d’Italia. Il suo organizzatore fu l’astuto imprenditore e collezionista d’arte signor Giovanni Battista Giorgini. Presentando le ultime tendenze della moda italiana agli stranieri nella sua stessa casa, Giorgini ha infettato il mondo con il virus del “made in Italy” e ha reso Firenze la prima capitale italiana della moda. L’evento da lui organizzato divenne famoso e fu presto trasferito a Palazzo Pitti.

Come stai ora ? Firenze è stata messa in ombra da Milano e Roma, Parigi e New York. Questo però non significa che le tradizioni siano state dimenticate: basta scovarle tra milioni di persone (sì, non è solo un epiteto, Firenze l’anno scorso hanno visitato 13,6 milioni di turisti), turisti mal vestiti, shopping mediocre e tanti musei. .

Innanzitutto, ogni fashionista che si rispetti dovrebbe partecipare alla settimana della moda maschile di Pitti Uomo a Firenze, tenutasi per la prima volta nel 1972, nel freddo di gennaio o nel caldo afoso di giugno. Due volte all’anno, i tappeti rossi vengono stesi per le strade di Firenze e accanto a boutique di lusso, giornalisti e blogger di haute couture, designer e, naturalmente, gli uomini e le donne più alla moda. Le sfilate di moda si svolgono non solo nella Fortezza da Basso, ma anche in lussuosi palazzi, giardini privati, sui ponti o addirittura in un tepidarium.

Seguente. Le tradizioni dei tessuti e dei prodotti in pelle di alta qualità sono state preservate, ma i prodotti di qualità non dovrebbero essere ricercati nei mercati e nei venditori ambulanti illegali, ma negli artigiani urbani. Gli artigiani fiorentini di scarpe, cinture, guanti e borse in pelle, cashmere e seta e i loro laboratori si trovano nelle strade strette e meno trafficate del centro storico e dell’Oltrarno.

Infine, se non vuoi comprare, puoi andare in un museo (come dici tu, e di certo non mancano in città). Per conoscenza generale, Palazzo Pitti ha una Galleria del Costume (Galleria del Costume). È l’unico museo in Italia che espone abiti creati dagli stilisti più famosi al mondo (Valentino, Giorgio Armani, Gianni Versace, Emilio Pucci, Ottavio Missoni, Yves Saint Laurent, ecc.). Gli appassionati di scarpe sbaveranno al Museo Salvatore Ferragamo (Museo Salvatore Ferragamo). Situato proprio nel centro di Firenze, il Museo Gucci (Museo Gucci) ti sorprenderà con tutto, dalle prime borse da viaggio dello stilista agli abiti disegnati per le star di Hollywood. Se vuoi vedere il processo di lavorazione della pelle, visita la Scuola del Cuoio. Ebbene, il nuovo direttore della Galleria degli Uffizi, Eike Schmidt, ha promesso quest’anno che un altro museo della moda, il Museo della Moda di Firenze, aprirà presto le sue porte in città.

Testo tratto da www.livialippi.lt

Giorgia Marotta

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