Maria Zakharova, rappresentante del Ministero degli Affari Esteri della Russia. AP Foto/Scanpix.
Martedì Mosca ha inviato diplomatici da Francia, Italia e Spagna, in risposta all’invio di diplomatici russi in Europa, in risposta alla guerra della Russia in Ucraina.
Il Ministero degli Affari Esteri russo (MAE) ha indicato nel suo comunicato stampa che invierà 34 dipendenti della missione diplomatica francese in Russia. Dovranno partire tutti entro due settimane.
Mosca ha annunciato tale decisione invitando l’ambasciatore francese Pierre Lévy e dicendogli che l’invio di 41 dipendenti della missione diplomatica russa è stata una decisione provocatoria e ingiustificata, si legge nella nota.
Successivamente, il Ministero degli Esteri russo ha annunciato che 27 dipendenti dell’ambasciata spagnola a Mosca e del consolato generale spagnolo a San Pietroburgo erano stati dichiarati persona non grata“. Dovranno andare in Russia tra sette giorni.
Il Ministero degli Esteri russo ha inoltre avvertito l’ambasciatore spagnolo Marcos Gomez Martínez che l’invio di un diplomatico russo a Madrid avrebbe un impatto negativo sulle relazioni russo-spagnole.
Anche Marija Zakharova, rappresentante della Farnesina, ha confermato alle agenzie di stampa russe che sarebbero stati inviati anche 24 diplomatici italiani, anche se non è stata rilasciata alcuna dichiarazione ufficiale in merito.
Il Ministero degli Esteri francese nella sua dichiarazione ha affermato che la Francia condanna fermamente l’invio dei suoi diplomatici da parte di Mosca e ha definito tale decisione priva di qualsiasi base giuridica.
Secondo il Ministero, il lavoro dei diplomatici francesi in Russia è pienamente conforme alla Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche e consolari, e i dipendenti della missione russa, poi inviati a Parigi, sono stati licenziati da Parigi.
L’atto successivo
Il primo ministro italiano Mario Draghi ha condannato la spedizione come un atto di aggressione, ma ha sottolineato che i canali diplomatici devono rimanere aperti, poiché sono gli unici in grado di portare la pace in Ucraina.
In mezzo alle tensioni diplomatiche, i deputati del Consiglio comunale di Mosca martedì hanno appoggiato la decisione di dare un nome al territorio finora senza nome vicino all’ambasciata americana nella zona di difesa del Donbass.
Il Donbass è una regione a maggioranza russofona dell’Ucraina orientale, dove la Russia intende lanciare la sua campagna militare nel paese vicino.
Nell’estate del 2018, la strada vicino all’ambasciata russa a Washington è stata intitolata al suo oppositore Boris Nemtsov, assassinato vicino al Cremlino nel 2015.
Vladimir Putin, il presidente russo, ha inviato truppe in Ucraina il 24 febbraio, affermando che il paese vicino deve essere denazificato e smilitarizzato. A quel tempo, Kiev e Vakar Alys affermarono che l’aggressione non era né provocata né fondata.
Con l’inizio della repressione, Mosca dovrà affrontare una valanga di sanzioni internazionali e un crescente isolamento dalla comunità globale, mentre le relazioni della Russia con l’Occidente si sono deteriorate ai livelli della Guerra Fredda.
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