Giovedì il primo ministro polacco ha descritto il programma di riforma migratoria dell’Unione europea come un diktat di Bruxelles e Berlino e si è impegnato a porre un veto severo.
Mercoledì gli Stati membri dell’UE hanno concordato la parte finale di una nuova politica sui richiedenti asilo e sui migranti illegali.
La questione è al centro del vertice dei leader europei iniziato giovedì a Granada, in Spagna.
Il nuovo Patto su migrazione e asilo mira a ridurre la pressione sui paesi che ricevono il maggior numero di migranti via mare, come l’Italia e la Grecia, trasferendo alcuni degli arrivi in altri paesi dell’UE.
I paesi che rifiutano di accettare i migranti dovranno pagare coloro che li accettano.
“Bisogna porsi una domanda molto chiara: perché dobbiamo accettare i diktat di Bruxelles, i diktat di Berlino?” ha dichiarato Mateusz Morawiecki prima di partire per il vertice della comunità politica europea in Spagna.
“Vado a Granada (…) per imporre un veto forte”, ha dichiarato.
La dura posizione di Varsavia non avrà alcun effetto su questo accordo, poiché richiede solo l’approvazione della maggioranza dei partiti.
“Non sosteniamo questo diktat, perché non solo non risolve il problema, ma ne crea uno ancora più grande e significa che centinaia di navi che trasportano migranti economici illegali saranno invitate in Europa”, ha detto il primo ministro polacco.
“Non vogliamo che appaia un’altra Lampedusa in Polonia”, ha detto, riferendosi all’isola meridionale italiana dove migliaia di migranti sono sbarcati dopo aver attraversato la pericolosa rotta del Mediterraneo.
La retorica anti-migranti è da anni al centro dei conservatori al potere in Polonia mentre si preparano alle elezioni generali di fine mese.
La destra al potere prevede inoltre di indire un referendum nazionale sulla riforma dell’immigrazione nell’UE il giorno delle elezioni.
L’opposizione polacca ha chiesto il boicottaggio del plebiscito per quella che considera una questione parziale nella votazione.
“Sei favorevole all’ammissione di migliaia di immigrati clandestini dal Medio Oriente e dall’Africa nell’ambito di un programma di reinsediamento obbligatorio imposto dalla burocrazia europea?”, verrà chiesto all’opinione pubblica polacca il giorno del voto.
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