Qualche settimana fa, negli Stati Uniti d’America, è stato dato il via libera alle auto autonome di Google: il sistema di intelligenza artificiale che le fa funzionare è stato ufficialmente riconosciuto come “autista”, fino ad allora solo una persona poteva chiamarsi così, riferisce il BBC.
Sebbene la vendita commerciale di tali auto sia ancora piuttosto lontana, un simile cambiamento rappresenta un enorme passo avanti, di cui non tutti sono contenti.
Il mondo non resta in silenzio di fronte al dibattito sulla sicurezza dei sistemi di intelligenza artificiale. Certamente i pericoli che più spesso vengono evidenziati non sono quelli che provengono dal sistema stesso (come nei film di fantascienza). Si teme che i sistemi possano essere “hackerati” dagli hacker. Secondo gli oppositori dell’intelligenza artificiale, quanto più introduciamo tali sistemi nelle nostre vite, tanto più facilmente diventeremo vittime di attacchi informatici, attacchi terroristici, ecc.
Google non è l’unica azienda che sviluppa auto a guida autonoma. Lo fanno anche le aziende Ford, Lexus e il famoso uomo d’affari Elon Musk. Tutti assicurano che queste auto renderanno la guida molto più sicura e che il software installato sarà affidabile e quasi impossibile da “hackerare”.
Almeno per ora, le auto a guida autonoma non saranno alla portata di tutti. La prima dovrebbe costare come una Ferrari nuova.
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