La Cina non è preoccupata per il ritiro dell’Italia dal progetto Belt and Road

Il progetto cinese, a volte chiamato Nuova Via della Seta, prevede investimenti su larga scala in progetti infrastrutturali offshore e onshore.

Il Forum sulla Via della Seta, tenutosi in Cina lo scorso ottobre, ha riunito rappresentanti di 151 paesi e 41 organizzazioni, tra cui l’Italia, ha detto giovedì 7 dicembre il portavoce del Ministero degli Esteri Wang Wenbin a Pechino.

Questa iniziativa ha ottenuto il sostegno della comunità internazionale e ha dimostrato l’influenza globale della Cina. “La Cina respinge fermamente il discredito e la svalutazione della Nuova Via della Seta”, ha sottolineato il portavoce.

Mercoledì è emersa la notizia secondo cui il primo ministro Giorgia Meloni avrebbe ufficialmente informato la Cina del ritiro dell’Italia dal progetto Belt and Road.

G. Meloni ha affermato che l’Italia vuole mantenere la sua partnership strategica con la Cina.

Il progetto non ha portato all’Italia i risultati attesi, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. I media statali cinesi inizialmente non hanno annunciato il ritiro dell’Italia.

L’Italia è stato l’unico Paese del Gruppo dei Sette (G7) ad aderire al progetto.

Il presidente cinese Xi Jinping l’ha lanciato nel 2013 e da allora la Cina ha investito in infrastrutture e concesso prestiti in tutto il mondo, ma soprattutto nel Sud del mondo.

I critici avvertono che ciò potrebbe rendere i paesi più poveri troppo dipendenti dalla Cina.

Rosaria Tocci

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