Il partito del primo ministro italiano ha votato contro il secondo mandato di U. von der Leyen

Il partito di estrema destra del primo ministro italiano Giorgia Meloni ha votato giovedì contro il secondo mandato della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, criticando la sua posizione pro-Verdi.

Giovedì scorso, von der Leyen ha ottenuto il sostegno del Parlamento europeo e continuerà a ricoprire il ruolo di potente presidente della Commissione europea.

I deputati riuniti a Strasburgo hanno approvato la sua candidatura con 401 voti favorevoli, 284 contrari e 15 deputati astenuti.

Per essere eletti servivano almeno 361 voti. Questo sarà il secondo mandato di U. von der Leyen come presidente della Commissione europea. Per la prima volta una donna tedesca è stata eletta a questa carica nel luglio 2019.

Tuttavia, prima del voto, la Meloni si è rifiutata di rispondere alla domanda su come avrebbe votato il suo partito di destra radicale Fratelli d’Italia.

Più tardi giovedì, il primo ministro ha affermato che, nonostante il voto del suo partito contro la rielezione di von der Leyen, Roma continuerà a cooperare con Bruxelles.

In una dichiarazione video, ha affermato che il voto “chiaramente non minerà la cooperazione che il governo italiano e la Commissione europea hanno già dimostrato su molte questioni, come la migrazione”.

Tuttavia, il capo della delegazione del partito al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, ha poi detto ai giornalisti che i membri del partito avevano votato “no”.

Ha accolto con favore il recente rafforzamento della cooperazione tra l’Unione Europea e l’Italia, in particolare il piano di Roma di utilizzare quasi 200 miliardi di euro. sovvenzioni e prestiti dai fondi europei di liquidazione della pandemia.

Fidanza ha aggiunto che il sostegno del partito è diventato impossibile dopo che U. von der Leyen ha chiesto il sostegno dei Verdi.

Secondo lui, il programma del rieletto presidente della CE non riflette “il forte messaggio di cambiamento che è risuonato durante le elezioni del 9 giugno”.

C. Fidanza ha però espresso l’auspicio che questa decisione dei “fratelli italiani” non incida sui futuri rapporti tra l’Ue e l’Italia.

Adalberto Russo

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