Martedì 10 febbraio Papa Francesco ha accolto i partecipanti a un incontro dedicato alle questioni etiche sollevate dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Questo è il secondo incontro di questo tipo organizzato in Vaticano. Il primo si è svolto nel 2020. alla fine di febbraio.
Le Chiese cattoliche che hanno partecipato all’incontro tenutosi tre anni fa, Microsoft e IBM aziende, il governo italiano e i rappresentanti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) hanno firmato il cosiddetto “Appello di Roma sull’etica dell’intelligenza artificiale”, un documento in cui si appellano ai governi e alle aziende che sviluppano l’intelligenza artificiale tecnologie, sottolineando l’importanza dei criteri etici e della responsabilità in questo specifico settore. Il documento sottolineava che l’innovazione e il progresso tecnologico dovrebbero servire la creatività umana, non sostituirla. Il secondo incontro, ora svoltosi, ha riunito i rappresentanti delle istituzioni che tre anni fa da Roma hanno lanciato l’appello, oltre a diverse rappresentanze dell’ebraismo e dell’islam.
“Sappiamo tutti che l’intelligenza artificiale si sta sempre più manifestando in tutti gli aspetti della vita quotidiana, sia personale che sociale”, ha detto Papa Francesco salutando i partecipanti all’incontro di martedì. – Colpisce il nostro concetto di sé e la nostra comprensione del mondo. Le innovazioni in questo campo determinano sempre più le attività e le decisioni umane. Pertanto, vi incoraggio a continuare la vostra riflessione su questo importante settore.
Secondo Francesco, il documento pubblicato a Roma tre anni fa può essere uno strumento utile per promuovere il dialogo e lo sviluppo umano delle nuove tecnologie. La radicalità e la velocità delle trasformazioni nell’era digitale sollevano infatti interrogativi inattesi che richiedono nuove risposte etiche individuali e collettive. Il papa si rallegra che negli ultimi tre anni dalla pubblicazione dell’esortazione romana si siano uniti a lui numerosi individui e istituzioni che rappresentano le maggiori tradizioni religiose. Sono passi molto importanti nella costruzione di un’antropologia che tenga conto del progresso digitale, con tre grandi coordinate: etica, educazione e diritto. (jm / Notizie vaticane)
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