La divisione cloud computing di Alibaba prevede di integrare il chatbot in tutte le società del gruppo “nel prossimo futuro”, ma non ha ancora rivelato una tempistica specifica. Negli ultimi mesi, le aziende tecnologiche di tutto il mondo sono saltate sul carro dei chatbot generatori di testo dopo aver dimostrato di poter produrre contenuti indistinguibili dalla scrittura umana.
Tongyi Qianwen, che significa “trovare risposte ponendo mille domande”, Alibaba non ha fornito un nome inglese per il suo chatbot.
“Siamo a un punto di svolta tecnologico nella storia, guidato dall’intelligenza artificiale generativa e dal cloud computing”, ha affermato Daniel Zhang, CEO e presidente di Alibaba.
Tongyi Qianwen potrà chattare in cinese e inglese e verrà prima aggiunto all’app di messaggistica di Alibaba, DingTalk. Il chatbot sarà in grado di svolgere una serie di compiti, tra cui riassumere le conversazioni e trasformarle in appunti, scrivere e-mail e preparare proposte di back-end, afferma l’azienda cinese.
Alibaba spera anche di integrare la sua creazione nell’assistente personale Tmall Genie, simile ad Amazon Alexa.
Microsoft ha già annunciato che investirà miliardi di dollari in tecnologia e integrerà assistenti intelligenti nelle applicazioni della suite Office, come Word, Excel, PowerPoint e Outlook.
Google ha presentato il suo assistente Bard, anche l’altra azienda cinese Baidu partecipa alla corsa ai chatbot.
Martedì, l’autorità cinese di regolamentazione del cyberspazio ha presentato una serie preliminare di misure volte a governare l’intelligenza artificiale generativa. Secondo le norme proposte, le aziende sarebbero responsabili della legalità dei dati utilizzati.
L’esplosione della tecnologia dell’intelligenza artificiale sta preoccupando diverse figure tecnologiche di alto profilo, che il mese scorso hanno chiesto di fermare la formazione di potenti sistemi di intelligenza artificiale per paura di una minaccia per l’umanità.
La lettera aperta è stata firmata dal CEO di Twitter Elon Musk, dal co-fondatore di Apple Steve Wozniak e da altri esperti di tecnologia. Goldman Sachs ha previsto che 300 milioni di posti di lavoro potrebbero essere sostituiti dall’intelligenza artificiale e l’Italia è diventata il primo paese occidentale a bloccare ChatGPT per motivi di privacy.
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