Giuseppe Pelle, ricercato dalle autorità dal 2016, è considerato il leader dell’influente clan criminale Pelle-Vottari ed è membro del consiglio direttivo del sindacato La Provincia.
Secondo un rapporto della polizia, Pelle è stato arrestato giovedì sera durante un’operazione in cui 50 agenti di polizia hanno fatto irruzione nel suo nascondiglio vicino alla cittadina di Kondofuri, nel sud della Calabria, col favore dell’oscurità.
Il boss mafioso fuggitivo cercava di evitare una pena detentiva di due anni e mezzo per legami mafiosi e tentata estorsione.
Nel luglio scorso era stato ottenuto un mandato di cattura nei confronti del signor Pelle in attesa del processo con l’accusa di tentato profitto in opere pubbliche nei comuni del reggino.
Pelle, 57 anni, è il figlio dell’asso della Ndragheta Antonio Pelle, morto nel 2009.
Il suo clan Pelle-Vottari è uno dei due clan della colonia di San Luca coinvolti in una sanguinosa guerra con il clan Nirta-Strangio.
Questo conflitto ha attirato l’attenzione dei media stranieri nel 2007 dopo il “massacro di Duisburg”, in cui furono uccise sei persone nella città tedesca.
Nel Natale del 2006, Maria Strangio, moglie del leader del clan rivale Giovanni Nitra, fu assassinata.
In totale, questa guerra tra clan ha provocato almeno 16 morti.
L’organizzazione della ‘Ndrangheta è composta da numerosi clan familiari con sede nelle isolate regioni montuose della Calabria, all’estrema punta della “scarpa” italiana.
Secondo l’ex procuratore antimafia Franco Roberti, nonostante l’intensa attenzione della polizia e i frequenti arresti, l’organizzazione ha superato in termini di influenza l’organizzazione criminale siciliana Cosa Nostra e la camorra napoletana.
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