Negli oliveti italiani assistiamo sempre più a gruppi di piante malate tra alberi sani. Gli ulivi malati perdono le foglie e rimane solo il tronco essiccato.
La causa del disastro è un’epidemia batterica in una delle regioni olivicole più famose d’Italia, dove le famiglie spremono l’olio d’oliva da generazioni e ora temono la triste fine dell’attività. L’epidemia della tosatura delle olive però è temuta non solo in Italia, ma anche in altri Paesi europei.
L’epidemia della tosatura delle olive però è temuta non solo in Italia, ma anche in altri Paesi europei.
“È devastante e apocalittico, lo paragono a un terremoto”, ha commentato Enzo Mannis, direttore di una delle cooperative olivicole, ACLI – Racale, sulla portata dell’epidemia.
Oggi gli scienziati stimano che almeno un milione di ulivi nella famosa regione olivicola della penisola salentina siano infetti dal batterio Xylella fastidiosa.
L’Italia, seconda solo alla Spagna nella produzione di olio d’oliva, è stata costretta dall’epidemia a ricorrere a misure rigorose. Per evitare che i batteri si diffondano nel nord del Paese, le autorità italiane vogliono dichiarare una quarantena in una delle parti della penisola salentina che ha il maggior numero di ulivi colpiti dai batteri.
Il settore olivicolo italiano già nel 2014 ha sofferto molto per il maltempo e i moscerini della frutta che hanno invaso gli ulivi.
Il settore olivicolo italiano già nel 2014 ha sofferto molto per il maltempo e i moscerini della frutta che hanno invaso gli ulivi.
Si ritiene che la causa dell’epidemia che sta devastando gli uliveti sia un batterio arrivato con piante importate dalla Costa Rica, che ha già devastato gli agrumi in Brasile e i vigneti in California. Questo batterio rappresenta una nuova minaccia per l’agricoltura europea.
La Commissione Europea (CE) con sede a Bruxelles ha ritirato le precedenti proposte di sradicare milioni di alberi nella penisola salentina e ora è favorevole a un’iniziativa delle autorità italiane per creare una zona cuscinetto.
La Francia ha già vietato l’importazione di alcune specie vegetali dalla regione Puglia, che comprende la penisola salentina, per proteggere i suoi vigneti.
La Francia ha già vietato l’importazione di alcune specie vegetali dalla regione Puglia, che comprende la penisola salentina, per proteggere i suoi vigneti.
“La cosa più importante è che la malattia non si diffonda al nord. Alcuni alberi crescono lì da migliaia di anni e sono come monumenti”, ha detto il rappresentante della Commissione europea Enrico Brivio.
Una volta all’interno dell’olivo, i batteri patogeni iniziano a limitare il flusso dell’acqua dalle radici della pianta ai rami e alle foglie. Le olive stesse non vengono danneggiate, ma a poco a poco la resa diminuisce fino alla morte dell’albero.
“È come un movimento lento. È come se il sangue smettesse di scorrere, i rami si seccassero e l’albero smettesse di maturare le olive”, ha detto uno degli olivicoltori della penisola salentina.
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