Gestione dei cimiteri in Italia: cosa possiamo imparare?

Al viaggio d’istruzione organizzato dal Centro di formazione e consulenza dell’Associazione dei comuni lituani in collaborazione con la Società 2 novembre hanno preso parte specialisti provenienti da vari settori del distretto: la vicesindaca Violeta Riaukienė, il capo del dipartimento dell’economia comunale e della protezione ambientale Rasa Bakaitienė, responsabile per l’ambiente. La specialista in protezione Kristina Lūžaitė, la specialista in patrimonio culturale Sonata Šmatauskienė e l’anziano Priekulė Daiva Bliūdziuvienė. Il team ha appreso nozioni sulla sepoltura, la commemorazione e la gestione dei cimiteri, ha tenuto riunioni a Milano, Venezia e Bologna e ha visitato i cimiteri commemorativi locali.

A Milano la delegazione lituana è stata ricevuta da Mauro Cigognini, responsabile del dipartimento pompe funebri e cimiteri della città, accompagnato da una squadra di dipendenti. A Venezia il vicesindaco Francesca Zaccariotto e il suo gruppo di dirigenti e specialisti, nonché titolare di un’azienda separata che si prende cura dei cimiteri di Venezia. A Bologna – il ministro dei Beni e delle Attività Culturali della Regione Emilia-Romagna, Mauro Felicori.

“Sono rimasto sorpreso dalla gestione particolarmente curata del cimitero. Sebbene Lituania e Italia siano paesi cristiani, le nostre tradizioni sono molto diverse. Forse è per questo che gli italiani non hanno problemi con lo sviluppo dei cimiteri, perché hanno regole molto interessanti. Gli italiani considerano i cimiteri come luoghi che parlano della vita e della sua diversità, rivelando l’identità culturale e religiosa di un paese, di una regione o di un territorio, per questo spesso vengono chiamati anche cimiteri sotto il cielo. Qui ci sono molti monumenti e cappelle unici che spesso raccontano la storia della famiglia”, dice Rasa Bakaitienė, capo del dipartimento municipale dell’economia e della protezione ambientale.

Secondo i rappresentanti della delegazione, in Lituania non attueremo alcune decisioni. Ad esempio, una decisione gestionale come l’età di una tomba: dopo 10 anni, senza pagamento per un ulteriore periodo, le ossa rimanenti devono essere dissotterrate, cremate, seppellite altrove o trasferite in un colombario. Per tutto questo devono pagare i parenti. Le famiglie pagano anche l’affitto, il restauro e la manutenzione delle cappelle delle cripte costruite nei cimiteri, e se non c’è nessuno che paga le tasse, restaura e mantiene i cimiteri storici, possono essere recuperati e venduti all’asta.

Tuttavia, anche dopo che le ossa del defunto sono state spostate altrove, gli italiani conservano la memoria della persona: a questo scopo vengono installate apposite lapidi commemorative, la cui dimensione e bellezza dipende anche dalla persona, dalla sua situazione familiare o dal suo contributo. alla storia o alla cultura del paese durante la sua vita.

“Non implementeremo alcune cose riguardanti lo sviluppo del cimitero a causa delle differenze culturali, ma abbiamo anche portato delle idee su cui riflettere. Una di queste è l’installazione di speciali campi di dispersione delle ceneri. Gli italiani lì piantano anche alberi, onorando così la memoria dei loro cari Abbiamo avuto anche l’idea di trasformare i vecchi pozzi del cimitero in comode colonne d’acqua”, spiega la vicesindaca Violeta Riaukienė.

Edda Padovesi

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