Foto di Guglielmo Mangiapane (Reuters/Scanpix).
La leader dell’opposizione italiana Giorgia Meloni è stata nominata primo ministro venerdì, diventando la prima donna a guidare il governo italiano.
Il suo partito euroscettico e pro-immigrazione Fratelli d’Italia (FdI) con occhi neofascisti ha vinto le elezioni politiche del 25 settembre, ma ha bisogno di un partner per formare un governo.
La nomina del sig. Meloni è un evento storico sia per il Paese terzo della zona euro, sia per i fratelli italiani, che non sono mai stati al governo.
Il 45enne nuovo Primo Ministro presenterà più tardi venerdì i membri del suo governo, che in quel giorno presteranno giuramento. Presterà giuramento il presidente Sergio Mattarella.
Poco dopo essere stato nominato capo del governo, G. Meloni è stato sostituito da Giancarlo Giorgetti, che ha lavorato anche nel precedente governo di Mario Draghi, come ministro dell’Economia.
G. Giorgetti, ex ministro dello Sviluppo economico, è considerato uno dei membri più moderati ed europeisti della Lega di estrema destra di Matteo Salvini.
Il partito di Meloni ha ottenuto il 26% dei voti alle elezioni, mentre i suoi partner di alleanza di destra Liga e Forza Italia dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi hanno ottenuto rispettivamente il 9% e l’8%.
Delusioni per l’unità
Le consultazioni sul nuovo governo sono state offuscate dai disaccordi sul sostegno orientale di G. Meloni all’Ucraina, che ha dimostrato dall’inizio dell’invasione russa, con i suoi due ex partner della coalizione visti come vicini a Mosca.
Mercoledì è trapelato l’audio di Berlusconi, il cui partito Forza Italia fa parte di una coalizione con i Fratelli d’Italia e la Lega filo-immigrati guidata da Salvini.
Dall’altoparlante si sente Berlusconi dire che ha rinnovato i legami con il presidente russo Vladimir Putin e che scambierà doni, e che sembra accusare il presidente russo Volodymyr Zelensk di essere responsabile della guerra in Ucraina.
Nel frattempo, il signor Salvini non nasconde di seguire da tempo V. Poutine. Critica anche le sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia.
Pertanto, G. Meloni sostiene fortemente l’Ucraina, così come altri paesi dell’Unione Europea e degli Stati Uniti.
Intendo guidare il governo con una direzione di politica estera chiara e inequivocabile, ha affermato in una dichiarazione rilasciata martedì sera.
L’Italia è una parte piena e forte dell’alleanza Europa-Atlantico, la regione. Chi non è d’accordo su questo punto chiave non potrà far parte del governo, anche se ciò significa che il governo non si formerà.
Nel 1986 S. Berlusconi ha dichiarato nella sua dichiarazione che la sua posizione personale e politica nei confronti dell’Ucraina non differisce dalla posizione del governo italiano e dell’Unione Europea.
Tuttavia, a causa di questo sviluppo, il timore che la coalizione di G. Meloni, unita solo dalla necessità di ottenere la maggioranza in parlamento, faccia fatica a rimanere unita.
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