Uomini vestiti da gladiatori e centurioni chiedevano soldi ai turisti per i “selfie imperiali” che si scattavano, che chiedevano ai turisti di scattare. Sono stati quindi arrestati con l’accusa di estorsione.
La Polizia di Stato, la polizia di Roma, ha annunciato sulla sua pagina Facebook di aver ricevuto “numerose denunce da parte di turisti stranieri truffati fino a 500 euro” nei mesi di agosto e settembre.
“Il modus operandi era identico”, hanno scritto. Si dice che uomini vestiti da gladiatori o centurioni abbiano invitato le loro vittime turistiche a fare un “selfie imperiale” davanti al Colosseo e poi abbiano chiesto denaro. A volte sono state usate “violenza e minacce”.
A un turista italiano sono stati chiesti 40 euro. Di fronte al suo rifiuto, due sospetti lo hanno circondato, minacciato di colpirlo e gli avrebbero estorto 150 euro.
Un turista irlandese che si è rifiutato di pagare, dicendo di non avere soldi, è stato portato in un vicino bancomat dove lo hanno picchiato, ha detto la polizia. La vittima ha raccolto 200 euro e li ha consegnati, ma gli uomini hanno chiesto di più e lo hanno costretto a consegnare altri 50 euro.
Con l’ausilio della Procura della Repubblica di Roma, i carabinieri hanno identificato i tre uomini e hanno disposto nei loro confronti la custodia cautelare. Due di loro sono stati posti agli arresti domiciliari e uno è agli arresti domiciliari.
Le indagini sono solo all’inizio.
I finti gladiatori romani, che di solito non sono vestiti da gladiatori ma da centurioni (soldati), sono stati a lungo un problema poiché molti turisti scattano foto con loro, beatamente ignari del fatto che verranno addebitati per questo. È illegale far pagare i turisti per le foto, ma alcuni di loro non sembrano averlo.
A gennaio, due romani sono stati multati di 13.500 euro dopo essere stati sorpresi a far pagare ai turisti una foto e i loro costumi sono stati confiscati.
nel 2015 una troupe televisiva rumena che filmava i Centurioni è stata derubata quando si sono rifiutati di pagare. Un altro centurione indossò la tunica e fece gesti osceni alla squadra.
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