Fiat Chrysler ha ottenuto una vittoria nella più alta corte dell’UE per le agevolazioni fiscali

La sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) ha inferto un duro colpo al tentativo della CE di abolire, afferma, accordi reciprocamente vantaggiosi tra società internazionali e Stati membri dell’UE sull’informatica e l’applicazione di tasse preferenziali.

La decisione di martedì riguarderà anche l’Irlanda, il cui regime fiscale è pensato anche per attrarre imprese internazionali.

Un caso simile promosso da Dublino era collegato al caso Fiat Chrysler lussemburghese.

La CGUE ha stabilito che il Tribunale di primo grado dell’UE “ha commesso un errore di diritto” ignorando le sfumature della legislazione nazionale lussemburghese in materia di tassazione diretta.

“Il Tribunale ha commesso un errore nell’applicare un approccio che tenesse conto del principio di libera concorrenza diverso da quello definito nel diritto lussemburghese”, ha affermato la CGUE in una nota.

Il giudice a quo, secondo la sentenza, non avrebbe tenuto conto «delle modalità con cui il detto principio è stato concretamente recepito in diritto, in particolare per quanto riguarda le società integrate».

Per questo motivo, la CGUE ha ribaltato le sentenze del tribunale di grado inferiore nel caso Fiat Chrysler e in un caso irlandese simile.

Nell’ottobre 2015 è stata emessa l’istruzione a Fiat Chrysler di rimborsare le tasse non pagate per incentivi fiscali.

Si basava sull’argomento di Bruxelles secondo cui le agevolazioni fiscali che il gruppo automobilistico ha ricevuto per la creazione di un’unità di finanziamento a livello europeo in Lussemburgo costituiva un aiuto di Stato iniquo.

A quel tempo, Fiat Chrysler era una casa automobilistica italo-americana.

L’azienda è poi entrata a far parte di Stellantis, una grande multinazionale che possiede anche la francese Peugeot.

Stellantis è stata fondata l’anno scorso e il gruppo ha sede nei Paesi Bassi.

Fonte: BNS

Rosaria Tocci

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