I media locali riferiscono che durante il caos nella sala principale delle due camere del Parlamento, diversi deputati hanno aggredito e buttato a terra il deputato populista del Movimento Cinque Stelle (M5S), Leonardo Donno.
In quel momento il Parlamento stava discutendo un disegno di legge sulla cosiddetta autonomia differenziale presentato dal governo di destra del primo ministro Giorgio Meloni. Il progetto prevede di dare alle regioni del paese maggiori poteri indipendenti. L’opposizione critica questo progetto.
Le regioni italiane, in particolare quelle del sud del Paese, temono che lo Stato si ritirerà da settori importanti come la sanità e l’istruzione, cosa che non andrebbe a beneficio dei residenti delle regioni economicamente meno sviluppate del Paese.
Quando, qualche mese fa, fu letto il primo disegno di legge, al Senato ci fu disaccordo tra governo e opposizione.
Durante la seconda lettura alla Camera i deputati dell’opposizione hanno sventolato le bandiere italiane e hanno cantato l’inno nazionale. Hanno detto di temere lo “smembramento dell’Italia”.
Il video mostra Donno mentre tenta di consegnare la bandiera a Roberto Calderoli, ministro degli Affari regionali e dell’Autonomia, mentre viene assalito e aggredito da diversi parlamentari.
Inizialmente non era chiaro se Donno fosse caduto a terra perché aveva ricevuto un pugno o un calcio. Il Presidente della Camera dei Deputati ha sospeso la seduta e ha annunciato che esaminerà attentamente le immagini dell’incidente per decidere quali misure adottare.
Intervenendo alla tv La7 dopo l’accaduto, Donno ha raccontato di essere stato preso a pugni e “calci più volte” e di trovarsi attualmente in ospedale in attesa di dimissione.
“Ho ricevuto un colpo molto forte al petto e sono caduto a terra, non riuscivo a respirare”, ha detto. – Avevo molta paura. Non avrei pensato che potesse succedere una cosa del genere alla Camera dei Deputati, ancora non ci posso credere”.
Il partito M5S, rappresentato da L. Donna, ha definito questi eventi sui social network come “gravi e riprovevoli” e ha chiesto di “adottare immediatamente misure rigorose”.
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