Si propone di vietare ogni asporto, comprese pizza e bevande, dopo le ore 24.30. nei giorni feriali e all’1.30 nei fine settimana e nei giorni festivi, tutto questo per contrastare i gruppi chiassosi che invadono le strade e impediscono ai residenti di dormire.
Il divieto si applicherebbe a 12 quartieri di Milano, compresi i quartieri centrali di Brera e Ticino, oltre a Darsena, Lazzaretto, Corso Como e i quartieri popolari della vita notturna di Arco della Pace e Navigli, riferisce Euronews.
I residenti si lamentano del rumore
Il mese scorso, il sindaco della città, Giuseppe Sala, ha affermato che “un numero significativo di residenti si lamenta del rumore eccessivo”.
“Nell’ambito dei miei compiti devo ascoltare tutti i cittadini, compresi quelli che devono lavorare e quelli che vogliono fare la propria attività”, ha aggiunto G. Sala.
«Puntiamo a un equilibrio tra comunicazione e intrattenimento, tranquillità e salute della popolazione e libera attività economica di commercianti e imprenditori», ha scritto su Facebook Marco Granelli, vicesindaco con delega alla Sicurezza.
Non è la prima volta che a Milano si tenta un divieto del genere
nel 2013 il consiglio comunale, guidato dall’allora sindaco Giuliano Pisapia, tentò invano di allontanare dalle strade i mangiatori di gelato notturni.
Le misure proposte hanno suscitato una reazione ostile, con i media italiani che le hanno definite una “lotta delle ciambelle”.
Il pubblico può ancora cambiare la legge
I cittadini hanno tempo fino all’inizio di maggio per presentare ricorso e proporre modifiche al nuovo disegno di legge.
Lino Stoppani, presidente della Fipe, la federazione italiana degli enti pubblici e del turismo, ha dichiarato al quotidiano italiano Il Messaggero: “C’è un problema con la vita notturna, ma questa norma farà solo male agli affari”.
La presidente del Comune di Roma I, Lorenza Bonaccorsi, ha risposto al quotidiano: “Se dipendesse da me vieterei la vendita di alcolici con possibilità di assumerli in tutto il centro”.
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