In Italia iniziano i negoziati per un nuovo governo, con la coalizione in disaccordo sull’Ucraina

Secondo il Presidente, le trattative, al termine delle quali il Presidente del Consiglio dovrebbe essere nominato dal partito “Fratelli d’Italia” di matrice neofascista (it. Fratelli dall’ItaliaFdI) leader Giorgia Meloni, dovrebbe concludersi venerdì.

Tuttavia, il processo procedurale è stato ampiamente oscurato dall’imbarazzante fuga di notizie dell’ex primo ministro Silvio Berlusconi, il cui partito “Avanti, Italia” (it. Forza Italia) fa parte di una coalizione con i “Fratelli d’Italia” e il partito anti-immigrati “Lega” guidato da Matteo Salvini (it. Lega), registrazione sonora.

Nell’audio si può sentire Berlusconi dire di aver riallacciato i legami con il presidente russo Vladimir Putin e scambiato doni, e sembra dare la colpa della guerra in Ucraina al presidente di quel paese, Volodymyr Zelensky.

G. Meloni, che ha cercato di dissipare i timori che il suo partito tradizionalmente euroscettico e filo-ucraino potesse rompere con l’Occidente, si è subito adoperato per riportare la pace.

“Intendo guidare il governo con una direzione di politica estera chiara e inequivocabile”, ha detto in una dichiarazione rilasciata mercoledì scorso.

“L’Italia è parte piena e solida dell’alleanza Europa-Atlantico”, ha scritto. “Chi non è d’accordo con questo punto chiave non potrà far parte del governo, anche se ciò significa non formare un governo”.

S. Berlusconi, 86 anni, ha anche affermato in un comunicato che la sua posizione personale e politica sull’Ucraina “non differisce dalla posizione del governo italiano e dell’Unione Europea”.

“Meloni, roulette russa”, titolava giovedì La Repubblica.

In attesa di giuramento

Come da tradizione, giovedì S. Mattarella ha avviato le trattative con il presidente del Senato, poi con il capo della camera bassa del parlamento. Questi negoziati saranno seguiti da consultazioni con i partiti minori e poi con i rappresentanti del principale partito di opposizione, il Partito democratico di centrosinistra.

Venerdì mattina il Capo dello Stato riceverà una folta delegazione, che comprenderà tutti i membri della coalizione di destra che ha vinto le elezioni legislative del 25 settembre.

Secondo i media italiani, Mattarella attenderà il ritorno del premier uscente Mario Draghi da un vertice UE a Bruxelles da giovedì pomeriggio prima di chiedere formalmente a Meloni di formare un nuovo governo nel corso della giornata.

Se tutti i problemi tra i tre partiti della coalizione saranno risolti entro venerdì sera, il nuovo governo potrebbe insediarsi già nel fine settimana.

La società internazionale di gestione del rischio Coface ha osservato in una analisi del rischio pubblicata a fine settembre che con l’economia italiana in recessione, la principale sfida politica rimane la continua instabilità del governo.

Sottolinea che il policy-making in Italia non è possibile senza il costante supporto di attori istituzionali stranieri come la Banca Centrale Europea (BCE) e la Commissione Europea. Se il governo di G. Meloni ei finanzieri europei italiani non sono d’accordo, il rischio di una crisi del debito pubblico e di una recrudescenza della crisi dell’eurozona è reale.

Nonostante il miglioramento dell’atteggiamento dell’elettorato italiano nei confronti dell’Ue, il nazionalismo di FdI e Lega è profondamente radicato. Questi due partiti devono essere intesi come concorrenti diretti per i voti nazionalisti conservatori, spiega Coface.

Da quel momento in poi, G. Meloni dovrà consolidare la sua immagine di difensore degli interessi sovrani dell’Italia, per non essere estromesso dal partner di coalizione M. Salvini, secondo la rivista.

Coface avverte che, come dimostra la storia, è improbabile che il governo di Meloni sopravviva al mandato medio di un anno dei leader italiani. Come hanno dimostrato la Lega e il Movimento 5 Stelle (M5S), i partiti populisti italiani tendono a salire e scendere: quando all’opposizione la loro popolarità sale rapidamente e non appena prendono il potere perdono rapidamente il sostegno dell’elettorato.

Questa potrebbe diventare una nuova fase nella storia dell’instabilità politica italiana, con conseguenze negative per la sostenibilità delle finanze pubbliche e la potenziale crescita economica, secondo la rivista.

Giorgia Marotta

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