Il soggetto delle fotografie del Sig. Petrocchi sono piccole aziende agricole italiane che sviluppano attività agricole rispettose dell’ambiente in armonia con la natura, tutelando l’ambiente, facendo rivivere rami trascurati della produzione agricola, preservando il paesaggio autentico. L’autore vede tutto questo come un’alternativa allo spreco irresponsabile e dannoso della terra.
“L’uso del suolo sta determinando cambiamenti senza precedenti nei paesaggi, negli ecosistemi e nell’ambiente. I paesaggi rurali stanno cambiando a causa dell’intensificazione agricola, del declino rurale e della deforestazione”, afferma il Sig. Petrocchi. – Sono molto interessato a questo argomento, perché sono una persona molto legata alla terra, ho sempre vissuto in una zona rurale con gli animali. Il territorio ha per me un valore molto importante perché lo convivo quotidianamente”.
Scegliendo la forma del reportage e fotografando fattorie in diverse regioni della Tuskia, l’artista ha voluto “mostrare la realtà senza filtri”.
I suoi eroi sono persone motivate a scegliere il proprio scopo e il proprio stile di vita, alcuni di loro lo hanno cambiato di 180 gradi e hanno deciso di apportare cambiamenti audaci. Fu Ludovico, che lavorò come architetto a Roma e decise di lasciare la città per tornare nella sua città natale vicino a Bolsena e rilevare la fattoria del nonno, oppure Joy, che baratta New York con le colline di Gradoli, sposò un pastore e fece rivivere un vigna morente. con lui.
I racconti del fotografo sulla terra, l’acqua e le persone, sebbene molto personali, parlano di cose di importanza globale: la connessione tra l’uomo e la natura, la sua trasformazione, che determina il futuro del nostro pianeta.
“Nei reportage fotografici, l’artista racconta storie diverse di ogni fattoria. All’autrice piace comunicare con le persone, quindi prima di scattare foto e catturare un momento, ascolta le storie e i valori dei personaggi. La fotografia è caratterizzata dal realismo , contrasti, documentario, è evocativo – l’artista è perfettamente in grado di catturare e trasmettere diversi stati d’animo e atmosfere.Il contrasto utilizzato nei paesaggi conferisce alla fotografia caratteristiche caratteristiche delle opere d’arte: linee grafiche, composizioni di piani bianchi e neri.Bianco e nero la fotografia non definisce il tempo, è come se viaggiassi nel tempo, anche se sei qui”, spiega la curatrice della mostra, Marija Rudokaitė -Kazlauskė.
Circa l’autore:
Michela Petrocchi è una fotografa di 22 anni che vive e lavora a Gradoli, un piccolo paese dell’Alta Tuscia, situato sul Lago di Bolsena, in provincia di Viterbo, in Italia.
Si interessa di fotografia fin da piccola, ha studiato in un liceo artistico, dopo la laurea nel 2021 si iscrive agli studi di fotografia presso l’Accademia d’Arte Lorenzo da Viterbo. Attualmente sta approfondendo la sua conoscenza della fotografia di reportage.
La mostra Galleria fotografica sarà aperta fino al 1 ottobre.
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