Cecilia Piccioni ha protestato duramente contro una squadra di giornalisti della RAI italiana che “sono entrati illegalmente in Russia per coprire il criminale attacco terroristico compiuto dai soldati ucraini nella regione di Kursk”, ha riferito in un comunicato stampa il ministero degli Esteri russo.
C. Piccioni ha spiegato nel corso dell’incontro che la Rai, “in particolare le redazioni, programmano le proprie attività in completa libertà e indipendenza”, ha detto all’AFP un rappresentante del Ministero degli Affari Esteri italiano.
Mercoledì il principale telegiornale della RAI ha trasmesso un servizio sui giornalisti scortati dai soldati ucraini che attraversano il confine russo.
Il rapporto li mostra alla guida di un veicolo blindato oltre i segnali stradali russi e arrivando a Suja, a circa 10 km dal confine. Lì, i giornalisti hanno parlato con i residenti locali.
Il Ministero degli Esteri russo ha avvertito che “le azioni di questi cittadini italiani corrispondono al reato definito nel Codice penale russo”.
Il ministero ha affermato che “le autorità competenti della Russia stanno adottando le misure necessarie per determinare tutte le circostanze dei reati commessi dai dipendenti della RAI, per valutarne lo status giuridico e per adottare le misure appropriate”.
L’Ucraina, che la scorsa settimana ha lanciato un’incursione a sorpresa nella regione di Kursk, ha annunciato di controllare Suja.
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