La polizia italiana smantella il gruppo neonazista attivo sui social media

La polizia italiana ha smantellato un gruppo neonazista sospettato di diffondere propaganda antisemita e razzista sui social network, ha annunciato lunedì la polizia.

Il gruppo era composto da dodici persone tra i 26 ei 62 anni, attive sui social network Facebook e russo VK. Hanno utilizzato il conto Orderine Ario Romano (Ordine degli Ariani Romani), spiegano in una nota i carabinieri.

Pubblicando contenuti “alimentati dall’ideologia nazista, antisemita e negazionista dell’Olocausto, nonché da teorie del complotto antiebraiche”, il gruppo ha incoraggiato la violenza contro ebrei e stranieri, secondo le forze dell’ordine.

Avevano anche iniziato a pianificare un attacco contro una struttura NATO senza nome con l’aiuto di un gruppo simile di estrema destra portoghese, ha detto la polizia. Le autorità sostengono che l’attacco mirava all’uso di ordigni esplosivi improvvisati.

I membri del gruppo sono stati accusati di partecipazione ad un’associazione per delinquere con lo scopo di diffondere propaganda, nonché di incitare alla discriminazione etnica e razziale. I membri del gruppo saranno tenuti a presentarsi regolarmente alla polizia mentre le indagini continuano.

Secondo quanto riportato dai media, una delle persone perquisite dalla polizia era Francesca Rizzi, 39 anni, che in precedenza era stata sottoposta a sorveglianza della polizia a causa delle sue idee di estrema destra.

Secondo “La Repubblica” e altre testate italiane, F. Rizzi, che ha tatuate una svastica e un’aquila nazista sulla schiena, ha vinto il concorso “Miss Hitler” organizzato nel 2019 tramite il social network VK.

Non è ancora chiaro cosa significhi esattamente il nome della band.

Le radici dei gruppi di estrema destra italiani risalgono all’epoca del governo del dittatore fascista Benito Mussolini nel 1922-1943.

Nel 2018, un simpatizzante neonazista sparò a dozzine di migranti africani nella città di Macerata, ferendone sei.

L’attentato, avvenuto in piena campagna elettorale, sarebbe una reazione all’omicidio di una giovane italiana attribuito a un narcotrafficante nigeriano.

Adalberto Russo

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