La stessa settimana in cui furono introdotte le norme sulla vaccinazione obbligatoria nelle scuole italiane, a uno dei critici più accesi della vaccinazione obbligatoria fu diagnosticata la varicella.
Uno dei leader del partito di destra italiano della Lega Nord, Massimiliano Fedriga, si è ammalato nel momento peggiore. Dopo diversi anni di accesi dibattiti, in Italia è entrata in vigore la cosiddetta legge Lorenzino, che impone a tutti i bambini in età scolare di essere vaccinati contro una dozzina di malattie infettive, compresa la varicella.
I bambini che non hanno l’elenco completo delle vaccinazioni obbligatorie non sono più autorizzati a frequentare le scuole materne ed elementari, e i genitori che non riescono a garantire che i propri figli siano vaccinati in tempo rischiano pesanti multe.
Il signor Fedriga è un convinto oppositore di questa legge. Ha addirittura definito la legge di Lorenzino “stalinista” e ha sostenuto che, anche se avesse vaccinato i propri figli, i genitori non avrebbero potuto essere “costretti con minacce” a fare lo stesso.
E nei giorni scorsi il politico è stato costretto a letto a causa di una malattia contagiosa facilmente prevenibile – la varicella – per la quale lui stesso ha trascorso quattro giorni in ospedale.
Attivisti ed esperti medici si sono affrettati a sottolineare l’ironica situazione in cui si è trovato il signor Fedriga. Il famoso microbiologo italiano Roberto Burioni ha pubblicato la sua esperienza medica su Facebook.
Dopo aver augurato una pronta guarigione al politico malato e aver ringraziato Fedriga per aver almeno vaccinato i suoi figli, R. Burioni ha lanciato un severo monito.
“Il signor Fedriga, come tanti altri adulti, non è stato vaccinato. Se fosse stato vaccinato, la sua salute sarebbe perfetta ancora oggi”, scrive il microbiologo.
Ha anche aggiunto che le vaccinazioni sono l’unico modo per prevenire tali problemi per tutti noi, giovani e anziani. Perché è possibile che la prossima volta un politico influente e sano si trovi di fronte ad agenti patogeni, ma qualcuno molto più vulnerabile.
“Se avesse contagiato una donna incinta, sarebbe potuta sorgere la necessità di una malformazione congenita o di un aborto”, ha avvertito il medico.
Ma la malattia del signor Fedriga non gli ha insegnato: mantiene fermamente la sua posizione e sostiene che il programma di vaccinazione obbligatoria non sarà efficace.
Si può solo sperare che l’opinione del politico cambi quando vedrà in futuro i benefici per la salute pubblica di un elevato tasso di vaccinazione.
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