La città colpisce non solo per la sua estetica, ma anche per la sua storia. I reperti archeologici mostrano che qui gli uomini vivevano già nell’età del bronzo. Qui, nelle scogliere e nella valle, si nascondono antichi luoghi di sepoltura etruschi. E la città stessa è anche chiamata Piccola Gerusalemme.
Gli ebrei stabilirono lì il loro quartiere nel XVI secolo. Pitigliano era diventato un rifugio per gli ebrei dalle persecuzioni di altre città: a Siena o Firenze, ad esempio, dovevano vivere in ghetti chiusi. Anche se il quartiere di Pitigliano fu chiuso nel 1622, la vita per gli ebrei lì era ancora migliore che altrove, i rapporti tra ebrei e cristiani erano buoni. Si diceva che il ghetto ebraico di Pitigliano fosse il più attivo e forte del paese.
XIX secolo Verso la metà del XX secolo, nel ghetto vivevano circa 500 ebrei, circa un terzo della popolazione totale della città. Dopo aver riacquistato i diritti, molti di loro si trasferirono in altre città e, quando scoppiò la seconda guerra mondiale, nei registri ufficiali non figurava nessun ebreo residente a Pitigliano.
Oggi i visitatori possono visitare parte dell’antico quartiere ebraico, un piccolo museo restaurato nel 1598. una sinagoga, bagni rituali, una panetteria, una macelleria, una tintoria.
I turisti qui amano anche visitare la grotta sotto la città, chiamata Tempietto (“Piccolo Tempio”), sono affascinati dall’antico acquedotto, così come dalle misteriose strade profonde scavate nella roccia (vita rupestre).
In alcuni punti raggiungono anche diversi metri, e gli scienziati non hanno ancora una risposta definitiva sul motivo per cui è stato svolto un lavoro così noioso: scavare chilometri di strade nelle rocce. Esistono versioni secondo cui avevano un significato rituale, che servivano a scopi difensivi o addirittura che venivano usati per drenare l’acqua.
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