I pesi massimi della politica italiana non rinunciano alle loro posizioni nei negoziati per la formazione del governo

Il presidente italiano Sergio Mattarella, che ha assunto il difficile compito di contribuire alla formazione di un nuovo governo dopo le elezioni del 4 marzo, ha incontrato i rappresentanti di tre dei quattro principali partiti politici.

Luigi Di Maio, il leader del Movimento Cinque Stelle, euroscettico e anti-establishment (Movimento Cinque Stelle, M5S), è l’unico che non ha ancora incontrato Mattarella. I leader del Partito Democratico di centrosinistra e i partner della coalizione di destra – la Lega Nord e Forza Italia di Silvio Bersluconi – hanno fatto visita al presidente giovedì prima di pranzo al Palazzo del Quirinale.

AFP/Foto Scanpix/Luigi Di Maio nella sede della stampa estera a Roma

L’incontro tra L. Di Maio e il capo dello Stato era previsto per le 14.00. 30 minuti di Greenwich Mean Time (17:30 lituano).

Il partito di destra guidato dal leader della Lega Nord Mateo Salvini ha ottenuto il 37% dei voti. di voce.

Solo il 4% della coalizione. voti dietro al M5S, che ha ricevuto il maggior numero di voti come forza politica separata.

Dopo l’incontro con il presidente, Salvini ha ripetuto il suo mantra post-elettorale, spesso ripetuto, promettendo di formare un governo guidato da una coalizione di destra “forte”, che “si preoccuperebbe più dei programmi politici che delle cariche ministeriali”.

Salvini: “Molti sono venuti a dire no, ma noi diciamo sì al presidente

“Molti sono venuti a dire no, ma noi diciamo sì al presidente”, ha detto Salvini ai giornalisti.

La dichiarazione arriva dopo che Di Maio ha suggerito a Salvini di lasciare Berlusconi, che il 31enne rifiuta di incontrare anche dopo le elezioni, e di lavorare con il M5S per “cambiare l’Italia”.

Tuttavia, Salvini ha detto ai media italiani che non esclude la possibilità di nuove elezioni se “tutti continuano a seguire le proprie opinioni personali o quelle del proprio partito”.

AFP/Foto Scanpix/Matteo Salvini nella sede della stampa estera

AFP/Foto Scanpix/Matteo Salvini nella sede della stampa estera

Dopo aver consultato i leader dei partiti, il presidente italiano dovrà decidere chi potrà ottenere il sostegno sufficiente per formare un nuovo governo. Se necessario, potrà essere organizzato un altro ciclo di consultazioni.

L’impasse politica di questa settimana è dovuta al fatto che nessun gruppo ha il sostegno della maggioranza né alla Camera dei Deputati né al Senato.

Alla destra mancano 51 dei 630 seggi della Camera e 23 dei 318 del Senato per ottenere la maggioranza. Al M5S mancano rispettivamente 94 e 51 seggi.

Il leader ad interim dei democratici, Maurizio Martina, ha confermato giovedì che il suo partito rifiuta di collaborare con la coalizione di destra e il movimento M5S, sebbene disponga di seggi sufficienti – 111 alla Camera dei Deputati e 52 al Senato – per formare una coalizione con uno di loro.

Antipatia reciproca

Un altro ostacolo alla formazione di un nuovo governo è la reciproca antipatia tra Berslusconi e il M5S.

Foto Reuters/Scanpix/Il presidente italiano Sergio Mattarella

Foto Reuters/Scanpix/Il presidente italiano Sergio Mattarella

S. Berlusconi ha dichiarato dopo l’incontro con il presidente S. Mattarella che “Forza Italia” “non è pronta a formare un nuovo governo mentre la politica della gelosia, dell’odio sociale e della povertà” è radicata nel partito di L. Di Maio.

L’81enne magnate dei media ed ex primo ministro, a cui è stato impedito di ricoprire la carica di primo ministro a causa di una condanna per frode fiscale, sta ricevendo anche molte repliche aspre da L. Di Maio e dall’attore principale del M5S, Beppe Grillo.

S. Bersluconi si oppone fermamente alla politica del reddito di cittadinanza del M5S, che interesserebbe 9 milioni di persone e, secondo l’INPS, costerebbe all’Italia dai 35 ai 38 miliardi di euro.

Anche come partner dell’euroscettico Salvini, S. Berlusconi parla di impegni per l’Europa, che contrasta nettamente con la scandalosa retorica anti-UE tipica della Lega Nord.

La Lega Nord è rimasta l’unico partito anti-blocco europeo dopo che Di Maio ha ammorbidito i toni sull’Europa prima delle elezioni, affermando che l’Unione Europea è la “casa naturale” dell’Italia.

Salvini potrebbe guidare una coalizione di destra, ma senza Forza Italia le sue possibilità di guidare un governo sono scarse.

Se il leader della Lega decidesse di ascoltare L. Di Mao e di chiudere i rapporti con S. Berlusconi, il suo partito potrebbe diventare un partner minore del governo di L. Di Maio. All’interno del Pd si dice che questo sia già stato concordato.

Adalberto Russo

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