“Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, questa mattina alle 10.35 (alle 11.35 ora lituana) ha firmato le sue dimissioni”, si legge in un comunicato della presidenza.
Da tempo si prevedeva che Napolitano, 89 anni, si dimetterà prima di completare il suo secondo mandato. Due settimane fa, il presidente aveva affermato che la sua vecchiaia gli rendeva sempre più difficile svolgere le sue funzioni.
Per mesi ci sono state intense speculazioni su chi potrebbe diventare il nuovo capo di Stato, con poteri ampi ma vagamente definiti, dalla nomina del primo ministro al veto sulle leggi fino all’influenza morale sulla politica del governo.
Renzi, 40 anni, ha detto di voler raggiungere rapidamente un accordo sia all’interno del suo partito che con i suoi rivali politici sulla nomina di un nuovo capo di Stato.
Ma il voto segreto in Parlamento è difficile da prevedere, e alcuni analisti sostengono che il primo ministro potrebbe cercare nuove elezioni se non riuscisse a garantire un forte sostegno al nuovo presidente.
La votazione sulla nomina del nuovo presidente in Parlamento dovrebbe iniziare alla fine di gennaio. Affinché il presidente possa essere eletto nei primi tre turni di votazione, un candidato deve ricevere due terzi dei voti dei legislatori in entrambe le camere del Parlamento.
Il processo dimostrerà quanto sia forte l’influenza di Renzi sui legislatori del Partito Democratico (PD) di centrosinistra al potere.
L’ex primo ministro e presidente della Commissione europea Romano Prodi e l’ex capo del governo Giuliano Amato sono considerati possibili successori di G. Napolitano. Entrambi si sono già candidati alla presidenza.
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