OCSE: commercio estero del G20 debole nel secondo trimestre dell’anno

Il calo dei prezzi dell’energia ha determinato la dinamica negativa del commercio nordamericano: le esportazioni e le importazioni statunitensi sono diminuite rispettivamente del 5,7%. e il 2%, mentre le esportazioni canadesi sono diminuite del 3,7%, mentre le importazioni sono rimaste invariate.

Nell’Unione Europea, Germania e Italia hanno ridotto le esportazioni di merci, ma la Francia le ha aumentate. Le esportazioni totali dell’UE sono diminuite dell’1,1% e le importazioni dell’1,2%.

Il commercio di merci è diminuito drasticamente nell’Asia orientale. Le esportazioni cinesi sono diminuite del 5,7%, in parte a causa del calo delle vendite di elettronica di consumo. Le importazioni sono diminuite drasticamente in Giappone (8,1%) e Corea del Sud (7,9%), mentre la spesa energetica è diminuita.

Il calo dei prezzi delle materie prime ha ridotto anche le esportazioni dall’Australia e dall’Indonesia.

Secondo i dati preliminari, le esportazioni di servizi dei paesi del G20 sono aumentate dello 0,2% nel trimestre aprile-giugno, mentre le importazioni sono diminuite dello 0,6%. Al contrario, l’OCSE sottolinea che attualmente dispone solo di dati sul commercio di servizi di poco più della metà dei membri del G20.

Del G20 fanno parte Germania, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Stati Uniti, Francia, India, Indonesia, Italia, Giappone, Repubblica del Sud Africa, Corea del Sud, Francia, Turchia, Regno Unito e Unione Europea.

L’OCSE comprende ora 38 paesi in tutto il mondo, inclusa la Lituania.

Rosaria Tocci

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