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Giardino all’italiana
Prima della comparsa di perle dell’architettura paesaggistica come Versailles, in Europa prevaleva la moda del giardino rinascimentale italiano. Lo stile prese forma nel XV secolo, quando ricchi aristocratici amanti dell’arte iniziarono a decorare le loro ville con l’aiuto dei migliori pittori e architetti. Il giardino svolgeva la stessa funzione delle raccolte di dipinti e sculture all’interno degli edifici: rallegrava gli occhi del proprietario e dei suoi ospiti, dava piacere nell’osservare gli scorci che si aprivano, in cui il paesaggio esterno al giardino stesso era naturalmente integrato.
Prima della comparsa dei giardini rinascimentali, il terreno intorno al castello era utilizzato per coltivare ortaggi, frutta ed erbe officinali, e nessuno pensava nemmeno alla formazione del paesaggio e all’estetica dello spazio circostante al di fuori delle mura della casa. Inoltre, il giardino stesso era allora circondato da mura. E il nuovo giardino rinascimentale è stato creato sfumando i confini netti tra l’edificio, il terreno circostante e il paesaggio circostante. Le magnifiche vedute dell’Italia sono diventate parte dell’idea generale dell’architetto. Durante il Rinascimento furono costruite in Italia molte ville di campagna, con giardini a pianta geometrica, che utilizzavano la pietra, disegnavano giochi d’acqua e coltivavano alberi e arbusti sempreverdi autoctoni (tagliati per dar loro una forma geometrica). Sono stati piantati pochi fiori.
La pubblicazione principale che ha guidato la creazione dei giardini rinascimentali è stata il trattato in 10 libri di Leon Batista Alberti sull’arte degli edifici, scritto nel XV secolo. Secondo lui, ad esempio, il giardino deve avere una vista sulla città, o sul proprietario. terra, o al mare Tipicamente, i giardini all’italiana venivano costruiti sulle pendici delle colline, lì venivano installati terrazzi, scale, falde inclinate. Ispirati da esempi di giardini dell’antichità descritti dai classici, gli architetti hanno creato fontane, cascate, grotte. Lo scopo del giardino all’italiana era quello di sorprendere e dare la possibilità di godere del panorama.
La prima villa, alla quale nel 1455-1461 fu allestito un tale giardino nella Villa Medici a Fiesole, a nord di Firenze.
Nel tempo i giardini delle ville italiane sono diventati sempre più elaborati, più complessi, hanno sperimentato la prospettiva e una certa drammaturgia è stata utilizzata quando li si cammina e li si guarda. I parchi delle ville furono apprezzati da gruppi di poeti e pittori, e poco a poco i giardini all’italiana cominciarono ad essere copiati e installati in altri paesi europei.
Parco inglese
E qui in Gran Bretagna, la tradizione del giardino formale è cambiata ed è apparso lo stile inglese, insieme a una variazione delle vecchie immagini di bellezza nel nuovo mondo.
La simmetria non è importante in un parco all’inglese, un parco all’inglese dovrebbe apparire come un angolo creato dalla natura, come se fosse uscito dai migliori paesaggi dei pittori. Né possono esserci linee rette. Non ci sono angoli acuti, i sentieri tortuosi ricordano i sentieri della foresta, le piante di diverse altezze formano il rilievo del giardino e molti fiori – il suo colore. Nel parco c’è spesso uno specchio d’acqua: un lago, boschetti e prati, gazebo e panchine in legno; il parco è decorato con statue, antiche tradizioni e rovine greche e romane. I prati del parco all’inglese sono tagliati con cura. Lo stile si è formato nel XVIII secolo. in Inghilterra, si diffuse gradualmente in tutta Europa, guadagnando sempre più fan. Uno dei primi parchi inglesi è stato creato a Chiswick su richiesta di Richard Boyle, conte di Burlington, un capofamiglia. Il parco è stato creato dall’artista e architetto William Kent e dal giardiniere Charles Bridgeman. E la fonte di ispirazione per loro erano i dipinti degli artisti Salvator Rosa, Claude Laurent, Nicola Poussin. Questa direzione dell’arte del parco era così chiamata: parco paesaggistico.
Giardino alla francese
I motivi e le geometrie del giardino all’italiana si diffusero anche nelle tenute dei nobili francesi. Il re Carlo VIII riportò diversi artigiani dalle sue campagne in Italia, che crearono la sua residenza ad Amboise e poi altri castelli. I giardinieri del regno di Francia perfezionarono gradualmente il loro particolare stile; il suo esempio ideale è il parco della Reggia di Versailles, progettato da André Le Nôtre per il re Luigi XIV. Il parco di Versailles ha una forma geometrica, ha lunghi canali, viali, grandi aiuole. Poco prima lo stesso A. Lenotras realizzò un parco che ornava il palazzo di Vol le Vicomte.
I parchi in questo stile divennero molto comuni nelle residenze degli aristocratici e dei sovrani francesi. Le caratteristiche distintive del parco francese sono la geometria perfetta, la logica, la simmetria. I cespugli e gli alberi vengono potati con cura, spesso formano “boschi” – spazi chiusi e intimi. Il parterre centrale – un prato rettangolare – è decorato con aiuole, statue, sabbia colorata e ciottoli.
Il giardino formale è impreziosito da fontane e laghetti il cui aspetto non lascia dubbi sulla loro origine naturale: sono di forma perfettamente regolare e posti in modo da completare la perfetta prospettiva del parco.
giardini giapponesi
Ancora più vicini al paesaggio naturale sono i giardini giapponesi, che un tempo apparivano a imitazione dei cinesi, ma in seguito divennero un fenomeno peculiare e unico. Lo stesso giardino giapponese è un paesaggio in miniatura ed è “ambientato” nella natura. Non possono esserci ornamenti artificiali nel giardino giapponese, i materiali sono appositamente “invecchiati”. L’atmosfera del giardino dovrebbe favorire la riflessione, la meditazione, il sentiero dovrebbe essere un promemoria del percorso della vita, il paesaggio circostante dovrebbe essere lo sfondo del giardino, simboleggiando l’infinità della natura.
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